Industria autobus, c’è solo Seri. Marchesini: "E la nostra offerta?"

I lavoratori di Industria italiana Autobus hanno scioperato per chiedere un confronto sul futuro dell'azienda. Il Mimit ha dichiarato che c'è un'offerta congrua per l'acquisizione, ma i sindacati criticano il governo per non rilanciare l'impresa prima della cessione.

Ieri i lavoratori di Industria italiana Autobus hanno scioperato e manifestato al ministero delle Imprese e del made in Italy per chiedere un confronto reale sul destino dell’azienda. Nell’incontro, il Mimit ha dichiarato che "oggi sussiste una sola offerta congrua per l’acquisizione di IIA, mentre gli ulteriori interessamenti emersi a mezzo stampa si sono rivelati incongruenti". A scriverlo in una nota congiunta sono Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm che ribadiscono come il "governo in realtà si sta sottraendo alle sue responsabilità, cercando di liberarsi di una impresa che dovrebbe essere rilanciata prima di essere ceduta".

Al termine del summit, però, è l’imprenditore bolognese e vicepresidente di Confindustria, Maurizio Marchesini, a intervenire: "Noi l’offerta l’abbiamo fatta – dice all’Ansa –. Non conosciamo le altre offerte, ma evidentemente Invitalia, ministero e Leonardo le hanno ritenute più interessanti della nostra". Le parole dell’industriale arrivano dopo che il Mimit ha riferito ai sindacati che per IIa è sul tavolo solo l’offerta della Seri Industrial della famiglia Civitillo, tralasciando la proposta che Marchesini aveva fatto con Valerio Gruppioni, Maurizio Stirpe e Nicola Benedetto per rilevare il gruppo con stabilimenti a Bologna e Flumeri (Avellino).

I sindacati non nascondono le loro perplessità sull’operazione Seri: "Fino a ora il Mimit ha impiegato risorse economiche per sventare il fallimento, ma lo ha fatto in una protratta logica di emergenza, senza mai implementare un effettivo piano di rilancio industriale. Tutto ciò è paradossale per una impresa in mano pubblica". Da qui, i sindacati, in vista del prossimo incontro del 23 maggio, chiedono al governo "di non cercare nella vendita di IIA una strada per sottrarsi alle sue responsabilità, bensì di risanare e di rilanciare l’impresa prima di procedere alla cessione".

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