NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

"Intrappolata nel fango. Salvata dai carabinieri. Una notte da dimenticare"

Il racconto della dottoressa Maria Udeanu dell’ospedale di Loiano: "Tornavo a casa dopo un turno di 12 ore, sono rimasta bloccata tra le frane. Ho trovato riparo nella parrocchia di Pianoro vecchia fino al mattino".

"Intrappolata nel fango. Salvata dai carabinieri. Una notte da dimenticare"

Bologna, 22 ottobre 2024 – "Avevo chiesto al collega che era arrivato a sostituirmi che strada avesse fatto per arrivare da Bologna a Loiano. Ero preoccupata per la pioggia". L’incubo della dottoressa Maria Udeanu, che da sei mesi lavora al reparto di Medicina dell’ospedale di Loiano, è iniziato così. Al cambio turno, dopo 12 ore di lavoro in corsia, quando ha preso la macchina per tornare a casa. Non sapeva dell’apocalisse che, di lì a poco, avrebbe travolto Bologna e la sua provincia.

"Intrappolata nel fango. Salvata dai carabinieri. Una notte da dimenticare"
I carabinieri impegnati nei soccorsi nella notte tra sabato e domenica

Dottoressa, un incubo iniziato lungo la Futa...

"Avevo smontato alle 20. Avevo preso quella strada perché il mio collega, a cui avevo chiesto consiglio visto che non smetteva di piovere, mi aveva detto di averla percorsa senza trovare ostacoli. Così ho fatto anche io. Ero arrivata a vedere il cartello che indicava Pianoro quando mi sono trovata davanti un albero che ostruiva la strada e un fiume di fango e ghiaia tutt’attorno. E poi, mentre ero ferma, un albero è caduto dietro la mia auto. Ero del tutto intrappolata".

Cosa ha fatto?

"Ho provato a chiamare i vigili del fuoco, ma era intasata la linea. Ho telefonato allora ai carabinieri. E l’operatore del 112 è stato così gentile, mi ha tenuto al telefono per tutto il tempo, mentre allertava i colleghi e fino al loro arrivo. Mi ha dato sicurezza in quel momento, in cui la paura era tantissima. Davvero, non sai cosa fare in certe situazioni".

Ha atteso molto i soccorsi?

"No. All’inizio doveva intervenire una pattuglia da Pianoro, ma anche i carabinieri hanno trovato la strada bloccata. Così ci hanno raggiunto - eravamo in undici bloccati in quel tratto - i militari dalla stazione di Loiano. Per prima cosa ci hanno messo in sicurezza: eravano due donne e nove uomini. Con noi signore i carabinieri hanno avuto quella gentilezza in più, ci hanno fatte salire nelle loro auto, all’asciutto. Eravamo completamente bagnati tutti, i militari hanno messo a rischio la loro incolumità, perché poi neppure loro riuscivano più a muoversi. È dovuta arrivare una ruspa per liberare la strada e permetterci di ripartire".

Non è riuscita comunque a raggiungere subito casa sua.

"No, perché la strada tra Pianoro e Bologna era interrotta in più punti. Abbiamo raggiunto Pianoro vecchia, ci hanno dato ospitalità in parrocchia. Alle 6 del mattino ci è stato comunicato che potevamo ripartire verso Bologna. Io ho atteso le 7,30, perché volevo guidare con la luce: era stato terribile raggiungere Pianoro, la strada sembrava un fiume di fango, c’erano smottamenti ovunque".

A che ora è riuscita ad arrivare a casa?

"Io abito in zona Murri: sono arrivata intorno alle 9 a casa, perché comunque si procedeva a passo d’uomo. Intorno era un disastro. Per fortuna la mia abitazione è in una zona che non è stata raggiunta dalla violenza dell’acqua, ma tutto intorno erano torre smossa e acqua".

Adesso come sta?

"È stata un’esperienza terribile. Se penso che poi, proprio a Pianoro, quel povero ragazzo è morto trascinato dall’acqua mi sento di essere stata davvero fortunata. E mi sento di ringraziare i carabinieri, sia quelli della stazione di Loiano che il collega della sala operativa, che ci hanno dato coraggio e si sono prodigati per aiutarci in una situazione così brutta, pensando sempre prima a noi che a loro stessi".