Isabella Conti: "In Comune solo i vaccinati potranno lavorare a contatto con il pubblico"

La sindaca di San Lazzaro introduce l’obbligo di ‘Super Green pass’ tra i dipendenti amministrativi: è la prima volta in Italia. Chi non lo rispetta, non può assistere agli sportelli: "Una misura per garantire la sicurezza di lavoratori e cittadini. E dei più fragili"

Isabella Conti, 39 anni, è la sindaca del Comune di San Lazzaro

Isabella Conti, 39 anni, è la sindaca del Comune di San Lazzaro

di Zoe Pederzini

Una nuova ordinanza, molto chiara, firmata da lei e in vigore da oggi. Di cosa si tratta, sindaco Isabella Conti?

"Ho deciso che tutto il personale comunale a contatto con il pubblico e in servizio presso gli sportelli ad accesso diretto dovrà essere vaccinato con terza dose o, in alternativa, dovrà avere effettuato la seconda somministrazione (vale anche il certificato di guarigione, ndr) da meno di quattro mesi".

In quest’ottica stringente prevede anche novità in merito di smart working?

"Sì, l’ordinanza ha anche lo scopo di ridurre la presenza dei dipendenti nei plessi comunali fino al 31 marzo, attraverso l’estensione dal 20 al 40 per cento dello smart working volontario. La percentuale di lavoratori da poter collocare in ‘lavoro agile’, in ciascuna giornata e per ciascuna area, seguirà le modalità ed i criteri di cui già deliberato a novembre".

Perché ha deciso di arrivare a un’ordinanza che va oltre quanto previsto dal governo?

"Le ragioni di questa importante decisione sono tante, al pari anche delle considerazioni che ho fatto. Agli sportelli comunali accedono quotidianamente molti cittadini: una percentuale molto rilevante è costituita da cittadini anziani. Non possiamo garantire il massimo della precauzione per la loro salute e la loro incolumità, se ad accoglierli agli sportelli ci sono persone non vaccinate, in possesso di un Green pass ottenuto con un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti".

Si è basata anche su evidenze scientifiche per arrivare a questa misura stringente e drastica?

"Assolutamente sì. Le ultime risultanze scientifiche confermano infatti come una persona non vaccinata, qualora diventasse positiva, avrebbe una carica virale più alta e dunque un rischio maggiore di contagiare altre persone con le quali entra in contatto. Al contempo le persone più anziane, anche se vaccinate, sono sottoposte a un rischio maggiore dì sviluppare sintomi gravi".

Ha impugnato a tutti gli effetti, dunque, il ruolo di sindaco come autorità sanitaria.

"Sì. Un primo cittadino lo è a pieno titolo nel territorio che amministra, così ho ritenuto di applicare la misura per scongiurare ulteriori contagi: i cittadini che entrano in Comune devono potersi sentire protetti dalle istituzioni. Al contempo, questa modalità garantisce anche maggiore protezione per i dipendenti pubblici: chi non si è vaccinato ha maggiori rischi dì contrarre la malattia in forma grave, quindi meno contatti ha con l’utenza, meno probabilità ha dì contagiarsi".

Cosa ha sbagliato, o non fatto, il governo?

"Il ministro Brunetta ha previsto una revisione della procedura di smart working, di fatto impedendo ai Comuni di utilizzare il lavoro da remoto in modo organico. Questo ci avrebbe permesso di prevedere di collocare anche i dipendetti senza vaccino (o guarigione certificata, ndr) in smart working, riducendo di fatto il rischio di contagio nei confronti dei colleghi. Nella comunità dei lavoratori pubblici ci sono casi di dipendenti comunali con la terza dose che vivono a casa con genitori anziani o familiari immunodepressi: in queste situazioni la condivisione della stessa stanza con un collega non vaccinato, nonostante le infinite misure adottate dagli enti pubblici su indicazione del medico competente e dei responsabili per la sicurezza sui luoghi di lavoro, può creare situazioni di criticità per la salute non solo dei dipendenti, ma anche dei loro familiari fragili".

Cosa avrebbe fatto lei?

"Sarebbe stato opportuno mettere i Comuni nelle condizioni di utilizzare tutti gli strumenti possibili per contenere la diffusione della pandemia, senza il preconcetto che vede il lavoratore pubblico come uno scansafatiche, ancora di più se in smart working, lasciando così la responsabilità ai sindaci, che hanno sempre dimostrato di saper assumere il proprio ruolo con serietà e coraggio".

Quale futuro, da domani (oggi, ndr) per chi non si conforma a quanto stabilito dall’ordinanza?

"I dipendenti che non rispetteranno i criteri di sicurezza richiesti per stare a contatto con il pubblico, potranno comunque svolgere tutte le attività di ‘back office’, ovvero tutte quelle che non prevedono il contatto con il pubblico".

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