Isabella Conti "La Zona 30 funziona: gli incidenti calano e la gente è più sicura"

Da oltre due anni San Lazzaro ha fissato limiti stringenti in molte strade. La prima cittadina: "All’inizio cittadini e negozianti sono diffidenti. ma poi ne toccano con mano gli effetti. Certo, va spiegata bene"

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di Paolo Rosato

Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro, il suo collega Matteo Lepore ha lanciato la città ’a 30 all’ora’ e lei aveva anticipato la svolta due anni fa, varando anche la ‘zona 20’.

"Parliamo degli anni recenti della pandemia, la delibera è della primavera del 2020 e siamo partiti poi ad agosto, perché c’era meno gente in giro e auspicavamo la ripartenza con le scuole a settembre. Infatti, dopo il lockdown, aumentò a dismisura l’utilizzo di auto private rispetto ai mezzi pubblici: le persone avevano paura di ammalarsi".

Un bilancio quindi positivo?

"Certo, in quel periodo istituimmo anche delle strade a 20 all’ora, direttrici che avessero caratteristiche particolari. Come via della Repubblica, che è ’zona 20’ perché ci sono scuole, teatri, palestre, in generale tante attività che coinvolgevano bambini e categorie più fragili. La cittadinanza prima storse il naso, ma poi abbiamo spiegato per bene il cambio di mentalità. È importante ricordare che, quanto metti in campo una misura del genere, devi dare delle alternative. Come il bike to work, l’abbiamo lanciato con rimborsi fino a 50 euro al mese, c’è chi ha messo insieme 600 euro in un anno".

È stato difficile superare le prime diffidenze?

"Cito Adriano Olivetti, che nel 1957 disse che ‘ci siamo creati delle prigioni di cemento’. È chiaro che con queste misure ci sia il tentativo di provare a gestire il tempo in modo diverso. Anche i commercianti ci hanno chiesto conto della scelta fatta, tutti gli utenti della strada inizialmente tendono ad avere paura. Ma poi ne vedono gli effetti".

Insomma, una scelta corretta quella di Lepore a Bologna?

"Penso sia la scelta giusta. Dobbiamo varare queste misure affinché pedoni e bici abbiano la garanzia di sicurezza in modo inequivocabile. Abbiamo realizzato anche tantissimi dossi rialzati, che fungano da piattaforme di attraversamento per mettere in sicurezza diverse categorie ’fragili’, come le mamme con passeggino. E poi, se ci pensiamo, persino la via Emilia è tutta ‘zona 30’".

Gli incidenti sono calati?

"Nel 2019, sulla via Emilia, avevamo avuto quattro incidenti gravi. Sono scesi a 3 nel 2020, mentre nel 2021 e nel 2022 ne abbiamo avuti soltanto uno. Gli incidenti si sono più che dimezzati, e per le extraurbane abbiamo anche chiesto dei velox".

La Prefettura, con il nuovo Ossservatorio provinciale, chiede ai Comuni una mappa delle strade più critiche per valutare dove mettere gli autovelox.

"Ha cambiato il paradigma, molto intelligente, prevenire è meglio che curare"

E a chi dice che volete fare cassa cosa rispondete?

"Abbiamo spiegato alle persone che istituire le ’zone 30’ è stato un elemento di educazione. Le multe sono esigue, gli agenti di Polizia Locale si confrontano, non vessano. Abbiamo realizzato le strade scolastiche, ampliato i marciapiedi e i percorsi ciclopedonali: le città devono essere a misura d’uomo".

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