GABRIELE MIGNARDI
Cronaca

Ken Loach scrive agli operai Fiac "Restate forti e fedeli alla lotta"

Il messaggio del regista inglese durante la proiezione del film ’Bread and roses’ nel piazzale dell’azienda. I lavoratori sono in presidio permanente da fine maggio per protestare contro il trasferimento a Torino.

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di Gabriele Mignardi

"Chiedete ai sindacati di rimanere fedeli alla vostra lotta. Chiedete la solidarietà di coloro che prenderebbero il vostro posto. E restate forti". Il regista inglese Ken Loach ha scritto ai lavoratori della Fiac di Sasso Marconi manifestando la solidarietà sua, quella dello sceneggiatore Paul Laverty e di tutti i dipendenti di Sixteen Films, la casa di produzione che dieci anni fa portò sugli schermi Bread and roses (Il pane e le rose) pellicola-cult sul tema della dignità del lavoro che riprende nel titolo uno slogan adottato fin dagli inizi del Novecento dagli operai in sciopero in tante parti del mondo. Una lettera diffusa dalla Cineteca di Bologna (come ricorda l’assessore Matteo Lepore su Facebook) che venerdì sera ha organizzato la proiezione del film sul piazzale della Fiac Compressori, a Pontecchio, dove dal 26 maggio i 180 lavoratori sono in presidio permanente giorno e notte per difendere il loro posto di lavoro dopo la proposta di trasferimento della sede aziendale a Torino avanzata a sorpresa dalla proprietà: la multinazionale svedese Atlas Copco.

"Cari Amici e Compagni – ha esordito Loach letto in diretta giovedì sera da Farinelli – Bread and Roses parla di solidarietà, di tattiche fantasiose e di come sconfiggere i datori di lavoro che pensano solo al profitto. E la campagna ha portato alla vittoria! Il vostro caso illustra la lezione più antica della nostra storia e quello che dovremmo tutti sapere a memoria. Gli interessi dei datori di lavoro e gli interessi dei lavoratori sono fondamentalmente e irrevocabilmente opposti. Loro progettano ogni cosa in funzione della massimizzazione della propria idea di efficienza, al fine di incrementare la propria ricchezza. Noi abbiamo bisogno di sicurezza, nel lavoro, nella retribuzione, dell’assistenza sanitaria quando siamo ammalati, dell’istruzione per i nostri figli e della pensione quando saremo anziani. Più di questo, abbiamo bisogno delle cose buone della vita: abbiamo bisogno del pane, ma anche delle rose".

Un testo che ha commosso tanti presenti e poi attraverso la diffusione sulla pagina Facebook ‘La Fiac non si tocca’. Nei giorni scorsi la campagna di sostegno aveva fatto sosta nel centro sociale di Ponte Albano su iniziativa di Angelo Marchesi e Claudio Bignami con 150 persone che hanno cenato con il sindaco Parmeggiani e il consigliere regionale Mastacchi.

Due giorni fa Andrea Scagliarini dei Drunk Butchers aveva accompagnato sul piazzale per un omaggio musicale i Modena City Ramblers. Ieri al presidio è arrivata la sottosegretaria al lavoro Francesca Puglisi e il deputato Pd Andrea De Maria che hanno annunciato ulteriori iniziative parlamentari per evitare la chiusura dello stabilimento di Pontecchio.

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