La Fira di Sdaz trasloca a Colle Ameno

La festa delle eccellenze del territorio lascia ’in via sperimentale’ Palazzo dei Rossi. Il sindaco: "Problemi di costi e di logistica"

Una visita guidata a Colle Ameno, il borgo degli artisti

Una visita guidata a Colle Ameno, il borgo degli artisti

Sasso Marconi (Bologna), 7 settembre 2022 - Dopo due anni di versioni ridotte torna da domani a Sasso Marconi l’antica Fira di Sdaz: una delle più antiche fiere d’Italia con le sue 349 edizioni. Con i piedi ben piantati nella tradizione agricola e nell’attualità di un settore economico-simbolo per il made in Italy, l’associazione Antica fiera di Pontecchio punta sulle eccellenze di questo territorio di cerniera tra la città e l’Appennino e soprattutto conferma il cambio di sede, che potrebbe essere definitivo. Dal borgo del Palazzo dei Rossi infatti la fiera trasloca al borgo di Colle Ameno, anche se la sede storica non viene abbandonata dal tutto. ‘Prove tecniche’ le definisce il sindaco Parmeggiani che ieri ha presentato direttamente il ricco programma nella sede di eXtraBo, nella piazza di Bologna.

"Problemi di costi e di logistica ci hanno indotto a puntare, anche quest’anno, su Colle Ameno, che ha ampi spazi pubblici", ha chiarito il primo cittadino a proposito della piccola ‘città ideale’ settecentesca estesa a lato della Porrettana, sempre a Pontecchio, recentemente recuperata e restituita alla fruizione collettiva. La formula è quella classica con gli spazi per artisti, artigiani, bancarelle, visite guidate, laboratori, musica, gastronomia che dal borgo arrivano al vicino parco del Chiù. Obiettivo ribadito è quello di riconquistare quelle 30-35mila presenze totali di avventori pre-Covid con l’opportunità di ritornare a Palazzo dei Rossi grazie alle visite guidate promosse dal Fai-Appennino Bolognese in collaborazione con il gruppo Progetto 10 righe per domani con prenotazioni (già quasi esaurite) al sito del Fai.

Si inizia con un salto indietro nel tempo, con il Baccanale della fiera: serata rievocativa alle 20 di domani con una sfilata in costume a cui farà seguito la cena al lume di candela. La presidente del Fai-Emilia Romagna, Carla di Francesco, ha messo l’accento sulla riscoperta dei beni e dei paesaggi fuori dai centri urbani, mentre Barbara Panzacchi, consigliera metropolitana con delega al turismo, ha sottolineato la capacità attrattiva dell’Appennino anche oltre l’emergenza-Covid, e questo grazie alla qualità delle proposte culturali e gastronomiche. "L’area agricola al parco del Chiù affidata al gruppo Tractor Sdaz esprime l’orgoglio della cultura contadina con le tradizioni e i suoi prodotti -ha detto il sindaco- Ma a questo si aggiungono le proposte culturali, come le letture e i laboratori rivolti ai bambini, il Piccolo museo della Fiaba, i giochi scientifici a tema cambiamento climatico. La presentazione del progetto Marconi Pop e i dialoghi con gli scrittori". Come quelli riuniti nell’ultimo numero della rivista Al Sas (sabato alle 18) o nel libro di Carmen Santi sui Negroni: dinastia di archibugiari bolognesi (venerdì alle 18).

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