Lacrime e mazzi di fiori per l’addio a Simone

In tanti ieri per l’ultimo saluto al 46enne di Budrio morto il giorno di Pasqua nello schianto contro un’auto sulla San Vitale

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Un mazzo di fiori rosa è attaccato al guard rail dove ha trovato la morte il 46enne du Budrio Simone Paolini. L’incidente è avvenuto il giorno di Pasqua, alle 17, sulla san Vitale Ovest, a Medicina, all’incrocio con via Fasanina, proprio lì dove ora quel delicato mazzo di fiori ha portato un pizzico di allegria. Paolini, detto ‘Slim’ da amici e parenti, era in sella alla sua moto nuova fiammante, una Kawasaki. Stava rientrando da un pranzo con i parenti a Medicina, dove vive la sorella. I fratelli di lui erano proprio poco dietro la sua moto in automobile. Paolini stava rientrando verso Budrio quando un’auto, una Hyundai condotta da una 41enne di Medicina, ha svoltato sulla via Fasanina impattando con la moto. La donna al volante è ora indagata per omicidio stradale.

Intanto ieri nella camera mortuaria della Casa della Salute di Medicina in tanti hanno voluto dare l’ultimo saluto a Simone. La cerimonia religiosa non c’è stata e i parenti e gli amici, in un ordinato via vai, hanno portato l’estremo saluto al feretro, poi cremato. Lacrime, abbracci, ma anche alcune risate in ricordo dei vecchi tempi, alla presenza della famiglia di Paolini e della figlia di nove anni che era stretta tra le braccia di parenti. A dare un ultimo abbraccio a Slim c’erano alcuni amici appassionati di moto, come lui che aveva preso la moto da poco per togliersi uno sfizio e godersi il tempo libero all’aria aperta. C’erano, poi, anche tutti i compagni del mondo della musica, grande passione di Simone, ed erano davvero tanti. Sì, perchè Slim aveva iniziato a bazzicare in questo mondo già dall’età di tredici anni, all’ultimo anno delle medie. Con i capelli lunghi e un basso sempre a portata di mano da adolescente Simone aveva iniziato ad avvicinarsi alla musica heavy metal per, poi, diventare parte di una band da cui non si è mai più separato: gli Icon of Hyemes. Ed è stato proprio a suonare la chitarra la prima cosa che Paolini ha insegnato all’adorata figlia, nella speranza che anche lei si appassionasse a questo mondo. Tra amici e parenti c’erano anche alcuni colleghi di Coopservice, la cooperativa con cui Simone collaborava nel trasporto di materiale medicale da e per gli ospedali.

Zoe Pederzini

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