REDAZIONE BOLOGNA

Le frontiere della medicina. AI e sale operatorie future

Si è concluso al Royal Hotel Carlton il congresso AI2M con esperti internazionali. L’evento ha ribadito la centralità di Bologna nell’innovazione scientifica.

Si è concluso al Royal Hotel Carlton il congresso AI2M con esperti internazionali. L’evento ha ribadito la centralità di Bologna nell’innovazione scientifica.

Si è concluso al Royal Hotel Carlton il congresso AI2M con esperti internazionali. L’evento ha ribadito la centralità di Bologna nell’innovazione scientifica.

Si è chiusa con riflessioni stimolanti e nuove prospettive sul futuro della medicina procedurale la prima edizione del Congresso AI2M (Artificial Intelligence and Innovation in Medicine), tenutasi al Royal Hotel Carlton con l’intervento di esperti internazionali e l’analisi di casi di studio basati su dati e simulazioni avanzate. Il congresso ha confermato la centralità di Bologna nel panorama dell’innovazione medico-scientifica, richiamando esperti da tutto il mondo. Le giornate si sono concluse con una crescente consapevolezza del ruolo cruciale che l’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali ricopriranno nella medicina del domani. La giornata conclusiva dell’evento, organizzato dai professori Filippo Filicori (Northwell Health, New York) e Gilberto Poggioli (Policlinico Sant’Orsola, oltre che da Jacopo Filicori, ha affrontato molti temi a partire da quello dei dati cinetici come strumento di valutazione delle performance chirurgiche.

Uno dei momenti più attesi è stato il secondo round dei Rapid Fire Debates, che ha visto confrontarsi esperti su temi chiave come l’uso dei robot a distanza contro quelli autonomi e il ruolo del feedback tattile nella chirurgia e nella simulazione. Gli interventi hanno mostrato i vantaggi e le sfide che queste tecnologie affrontano nell’applicazione clinica. Una delle sessioni più seguite della giornata è stata però quella dedicata alle piattaforme robotiche innovative. Tra i protagonisti, Luigi Boni che ha illustrato il potenziale della robotica mini-invasiva, mentre Pietro Valdastri (da Leeds, in Inghilterra) ha introdotto nuove tecnologie per l’endoscopia automatizzata. Le applicazioni concrete di queste innovazioni, come il robot Symani per la microchirurgia, hanno suscitato grande interesse.

Cruciale anche il tema della regolamentazione e delle implicazioni legali dell’introduzione di AI e tecnologie digitali in medicina. Gaya Spolverato, recentemente nominata la più giovane primaria italiana, ha discusso l’importanza di prevenire i bias (pregiudizi, ndr) nei sistemi di intelligenza artificiale applicati in campo medico, sottolineando le sfide legate all’equità e alla trasparenza nell’uso di tali tecnologie. Gherardo Carullo e Chiara Formenti Ujlaki hanno invece affrontato le problematiche legate alla proprietà dei dati e alla regolamentazione dell’uso delle informazioni sanitarie in cloud. La giornata si è conclusa con una visione de La sala operatoria del futuro: i relatori hanno esplorato come l’AI possa migliorare le performance in sala operatoria e come la robotica avanzata e la realtà aumentata possano rendere le procedure chirurgiche più sicure.