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Le prime nate sono due bambine: "Questo è un segnale di speranza"

Carlotta Iannella è venuta al mondo alle 3,14 di ieri al Maggiore. Dieci minuti più tardi è toccato a Clelia Loro

Le prime nate sono due bambine: "Questo è un segnale di speranza"

Non si chiamano Futura, ma la loro nascita ad appena dieci minuti di distanza l’una dall’altra è un segno di speranza per tutta la città. Stiamo parlando di Carlotta e Clelia, le prime due bolognesi del 2024. A battere tutti sul tempo è stata Carlotta Iannella (3,690 kg), che è venuta al mondo alle 3,14 dell’altra notte all’ospedale Maggiore per la gioia di mamma Elisabetta e del papà Emidio, nonché della sorellina Lidia, di 8 anni, che l’aspetta a casa. Subito dopo Carlotta, alle 3,25, sempre al Maggiore, è nata Clelia Loro, figlia di Veronica e Francesco, che a casa in Valsamoggia è attesa dalla sorellina e dal fratellino. Il primo maschio del 2024, invece, è Syln Seydina, nato questa mattina alle 7,37 all’ospedale di Bentivoglio. Al Sant’Orsola, invece, il primo nato dell’anno è arrivato in tarda mattinata verso le 10 ed è stato un maschio, Edoardo (2,257 kg), figlio di Jacopo e Vittoria Viola.

Le prime nascite del nuovo anno confermano il trend positivo della natalità a Bologna nel corso del 2023, come confermato da Chiara Ghizzi, direttrice del Dipartimento materno infantile dell’Ausl: "L’anno appena trascorso ha visto un numero di nuovi nati, per quanto riguarda le strutture dell’Ausl, di 3.816 bambini, con un incremento del 6,5%". Merito un po’ della chiusura di un punto nascite vicino all’ospedale di Bentivoglio, ma anche, sottolinea Ghizzi, "del ‘Progetto Nascita’ e della sinergia tra il territorio e gli ospedali che accompagna le famiglie fino alla nascita e anche dopo, aiutandole anche nelle questioni pratiche, nella prenotazione degli esami e in tutto quello che riguarda il bambino e la gravidanza".

Nel fatto che le prime nate del 2024 siano due bimbe, ha aggiunto la direttrice del dipartimento dell’Ausl, "ci piace leggere un segnale importante che rincuora la popolazione femminile, che sta attraversando un momento molto, molto difficile. La nascita di queste due piccole apre il cuore e lo sguardo alla speranza di poter combattere ogni forma di violenza che riguarda le donne in questo Paese".

"L’auspicio del 2024 è di mantenere i livelli raggiunti nell’anno appena passato, dal punto di vista dei numeri e del benessere – ha aggiunto Antonio Ragusa, nuovo direttore dell’Ostetricia di Largo Nigrisoli –. L’ospedale Maggiore è uno dei punti di eccellenza a livello nazionale per le nascite e spero di mantenere questa tradizione insieme con i colleghi e le ostetriche che lavorano qui e, allo stesso tempo, ad aggiungere un po’ di innovazione". Il reparto, come ha sottolineato Ghizzi, ha avuto un "2023 molto intenso" nel quale si è "quasi tutto rinnovato".

a. z.