Le scoperte di Marconi nella nostra vita

Nicoletta

Barberini Mengoli

È di qualche giorno fa la notizia della costituzione di un tavolo di lavoro con i Comuni di Bologna e di Sasso Marconi e la Fondazione Guglielmo Marconi per formare un Comitato nazionale per le celebrazioni dei 150 anni della nascita del grande scienziato, nel 2024. Sarà un percorso di progetti ed eventi internazionali, poiché la figura da celebrare è quella di colui che ha dato una svolta mondiale ed epocale. Marconi, nato al Sasso, con le sue geniali intuizioni scoprì la possibilità di comunicare a grande distanza senza fili. Dal primo esperimento realizzato tra due colline di Mongardino è partita quella che è stata una tra le più grandi scoperte della storia scientifica: il segnale inviato da Marconi fu ricevuto dal fratello Alfonso, nella collina di fronte, e un contadino di nome Cecco sparò un colpo di fucile per dare conferma. Siamo nel 1895, e da qui nasce il sistema delle telecomunicazioni a distanza via onde radio, quindi il radiotelegrafo, poi la radio, tutti quei metodi che utilizzano le comunicazioni senza fili che gli valsero il premio Nobel per la fisica nel 1909, condiviso con Carl Ferdinando Braun, "in riconoscimento del suo contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili". Da qui i conseguenti sviluppi della scoperta: il telefono, la televisione e tutto ciò che oggi troviamo normale è nato dalla genialità di Marconi. Forse neanche una mente così speciale e talentuosa, consideriamo che Marconi era un autodidatta, si sarebbe mai immaginato che il futuro scientifico, dipendente dalle sue scoperte, si sarebbe sviluppato in tale maniera. La battaglia per i brevetti delle sue invenzioni non fu facile, ma le sue certezze non l’hanno mai abbandonato. Oggi usufruiamo di una tecnologia quasi futurista che solo per gli addetti ai lavori è chiara nella sua immensa potenzialità.

Noi comuni mortali ci accontentiamo di usare il computer, di vedere il mondo e di comunicare con tutto il mondo in diretta, di vedere i nostri nipoti, ancora infanti, giocare con i videogames.

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