Liste d’attesa, privati pronti ad aiutare

Aiop spera di collaborare con la Regione a un piano per tagliare i tempi di visite e interventi chirurgici

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Gli ospedali privati accreditati della rete Aiop dell’Emilia–Romagna sono pronti a contribuire agli obiettivi preposti dalla Regione, che sta lavorando in queste settimane alla creazione di un piano per lo smaltimento delle liste d’attesa. "La pandemia ha costretto la nostra sanità a posticipare molti interventi chirurgici. Ci sono ritardi che possono mettere in pericolo delle vite. Le liste d’attesa sono interminabili su tutte le attività diagnostiche specialistiche e chirurgiche – spiega Luciano Natali, presidente Aiop dell’Emilia Romagna –. La Regione sta elaborando nuovi progetti e piani di intervento per permettere lo smaltimento di queste liste e noi saremmo un tassello essenziale in questo piano".

Se il periodo della pandemia ha insegnato qualcosa è che l’unione fa la forza e in previsione delle esigenze future sarà necessaria la creazione di un piano capace di rispondere alle sfide sempre più complesse a cui la sanità dovrà rispondere. Durante il 2020, i 44 ospedali privati Aiop in Emilia–Romagna sono stati in prima linea nella lotta al virus e hanno collaborato con la sanità pubblica. I numeri parlano chiaro e il bilancio Aiop del 2020, presentato da Luigi Scarola, responsabile sviluppo territoriale Nomisma, è più che eloquente. Durante l’anno di pandemia, solo nella città di Bologna, il 21,2% dei dimessi dagli ospedali al termine di un ricovero è avvenuto da una struttura privata.

A livello regionale, inoltre, il 25% dei posti letto si trovano negli ospedali accreditati e per l’Aiop sono indispensabili per il corretto funzionamento della nostra sanità.

Durante l’incontro, è emersa la necessità di definire una nuova strategia insieme alla Regione per accelerare sulle visite specialistiche e le prestazioni sanitarie con particolare attenzione agli interventi chirurgici che durante il periodo della pandemia hanno subito un grande rallentamento. L’obiettivo di Aiop, per questo periodo di graduale ritorno alla normalità, è quindi quello di rimanere in prima linea investendo in ricerca, nuove tecnologie e soprattutto nel capitale umano. L’Associazione, infatti, nell’anno 2020 ha visto trasformare il 49% dei suoi contratti da tempo determinato a indeterminato.

Vi sono timori sul futuro per la possibile riduzione della spesa sanitaria a livello nazionale, "il calo progressivo della spesa pubblica non può che portare un danno al Servizio sanitario nazionale e noi siamo preoccupati" ammette Gabriele Pellissero, vicepresidente nazionale di Aiop. Per il futuro l’Associazione punta a rafforzare quel modello di sanità integrata grazie al quale è stato possibile contenere il virus.

Martina Borsari

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