"Lo spaccio non è calato, allarme giovani"

Dopo la maxi operazione contro il narcotraffico in Emilia (due arresti anche Bologna), il dirigente della Mobile fa il punto sui controlli

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C’è anche un pezzo di Bologna nell’operazione che ha portato a smantellare una doppia organizzazione di albanesi concorrenti che si scontravano per vendere all’ingrosso la droga. Una maxi inchiesta, nominata Trexit, e che ha visto il suo fulcro tra Reggio Emilia e Modena, che ha portato a 29 misure cautelari. Due delle quali eseguite dalla Mobile a Bologna e Valsamoggia: si tratta di marocchini con già precedenti alle spalle. L’operazione contro il narcotraffico ha fatto tornare rossa la spia sullo spaccio anche sul nostro territorio. "Il fenomeno – spiega Giuseppe Pititto, dirigente della squadra Mobile –, nonostante il periodo di emergenza sanitaria, purtroppo non è calato. Tenendo conto delle ristrettezze del momento, forse è cambiata la modalità".

Statistiche alla mano, infatti, i numeri degli arresti restano stabili rispetto al passato, segno del grande lavoro degli inquirenti. Con gli uomini della IV sezione che nel 2020 hanno arrestato la bellezza di oltre 100 persone. "Si spaccia cocaina soprattutto, – riprende – poi hashish e marijuana con magrebini e albanesi che la fanno da padrone".

Il quartiere Bolognina, con soprattutto pusher marocchini, poi Barca e Santa Viola con gli albanesi, fino al Pilastro con italiani, tunisini e marocchini: sono queste le zone più ’ricercate’ dai venditori di sostanze stupefacenti. Con il centro storico che, nell’ultimo periodo, ha visto un leggero calo dell’attività di spaccio, dovuto soprattutto ai maggiori controlli e presidi fissi delle forze dell’ordine.

A far più paura, però, è la diffusione tra i giovanissimi. "Si passa dalla ’cannetta’ – sottolinea ancora il dirigente della Mobile – all’assunzione di cocaina in breve tempo. E il giro coinvolge anche i ragazzi delle scuole medie". Da qui l’appello alle famiglie: "Chiunque noti anche il più piccolo atteggiamento strano dai proprio ragazzi, tenga gli occhi bene aperti e lo segnali".

E se, rispetto al passato, le vittime sono calate, resta comunque alto l’allarme per alcune partite di sostanza tagliata male, con la pericolosità che aumenta a dimisura. "Si acquistato partite di cocaina – aggiunge Pititto – le quali poi vengono mischiate con altre sostanze. Perché gli spacciatori non si fanno nessuno scrupolo".

Tornando all’operazione ‘Trexit’ (l’ultima della trilogia di inchieste tra il 2014 e il 2020 avviate con ‘Exit’ e ‘Rexit’ sempre negli stessi territori), con Bologna, Reggio e Modena, sono state coinvolte Cremona, Firenze, Forlì, Mantova, Parma, Torino e Belluno. Il maxi blitz delle squadre Mobile delle varie città è scattato la notte scorsa: delle 29 misure cautelari, nove sono state ordinate dal gip Luca Ramponi su richiesta del sostituto procuratore Giacomo Forte, mentre 20 dal gip Alberto Ziroldi su richiesta del pm della Dda felsinea Roberto Ceroni. In 18 sono ritenuti ai vertici di tre distinte associazione a delinquere. red.cro.

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