Lucio Dalla e la fede vissuta

Migration

Monsignor

Ernesto Vecchi*

Va in fretta a San Giovanni Rotondo per confessarsi e riparte contento, perché il frate gli ha sorriso come ai tempi della fanciullezza. Il giorno dopo Padre Pio morì. Da allora – egli dice – la mia religiosità è diventata sempre più convinta. Lo conferma Michele Mondella, suo portavoce: "Andava a Messa, si confessava, faceva la comunione, era un vero credente".

Ne è testimone diretto anche il frate domenicano Padre Bernardo Boschi, amico suo e di sua madre e che pronunciò l’omelia il giorno delle esequie. Giampaolo Mattei, su L’Osservatore Romano (2-3-2012), riporta qualche pensiero di Lucio, espresso durante il Congresso Eucaristico Nazionale a Bologna nel 1997: "Credo in Dio e la fede cristiana è il mio unico punto fermo, è l’unica certezza che ho".

Nel 2006, mentre stavo insegnando pastorale alla Facoltà teologica dell’Emilia Romagna, mi telefonò per invitarmi ad una sua esibizione in San Giacomo Maggiore, al termine del restauro. Mi disse che avrebbe cantato anche ’Henna’, un testo a lui molto caro, perché tenta di esprimere il senso vitale e trasformante del dolore. Il 24 febbraio 2012, prima di partire per la Svizzera – dove morì d’infarto a Montreux il 1° marzo – Lucio si confessò: era il venerdì dopo le ceneri, 9 giorni prima del suo funerale nella Basilica di San Petronio stracolma di gente. Riposi in pace!

*Vescovo Ausiliare Emerito

di Bologna

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro