ZOE PEDERZINI
Cronaca

Mamma e figlia insieme sul campo da calcio: "Io guardalinee, lei arbitra"

Fianco a fianco a Bentivoglio, sono entrambe da sempre super tifose del Bologna. "La prima volta che ho ammonito un calciatore? Poi è diventato mio marito"

Bentivoglio (Bologna), 5 maggio 2024 – “La prima volta che io e Alessia siamo state insieme su un campo da calcio, ad arbitrare, è stato diciassette anni fa. Io ero incinta di lei al terzo o quarto mese". Sì, perchè se arbitrare diventa ‘una questione di famiglia’, e tutta al femminile, le protagoniste della storia, unica in Italia, sono le bolognesi Alessia Stanzani, 17enne, e sua madre, la 49enne Elena Chiari.

Nel pomeriggio le due, da sempre appassionate di calcio, hanno arbitrato, fianco a fianco, una con il fischietto, l’altra da guardalinee, la partita della finale Under 14 sul campo di Bentivoglio, nella Bassa bolognese. Con loro, in una rosa arbitrale tutta al femminile, la seconda assistente Annamaria Sorangelo.

Elena Chiari, 49 anni, con la figlia diciassettenne Alessia Stanzani
Elena Chiari, 49 anni, con la figlia diciassettenne Alessia Stanzani

"La storia della nostra famiglia è legata a doppio filo al pallone: io ho iniziato il percorso da arbitro quando avevo 15 anni - racconta mamma Elena -. Sono sempre stata appassionata di questo sport, andavo a vedere il Bologna fin da bambina. Ricordo ancora una delle prime ammonizioni della mia carriera: arbitravo in seconda categoria, io avevo 23 anni all’incirca e l’ammonito è l’uomo che poi è diventato mio marito".

La parola, poi, passa ad Alessia, sorridente ed emozionata all’idea di arbitrare la prima partita insieme alla madre, occasione che fino a ieri non si era mai verificata: "Ho ancora vivida l’immagine di mamma che arbitra alle partite. Io ero piccola, piccolissima e già da allora la seguivo ovunque. Non avrei, però, mai pensato di fare lo stesso percorso che aveva fatto lei. Anzi, essendo io sempre stata tifosa del Bologna, da piccola avrei voluto fare la calciatrice, ma ho sempre praticato nuoto e non mi sono mai sentita di abbandonare questa disciplina che amo.

Qualche anno fa mia madre mi ha proposto di iniziare il percorso per diventare arbitro e l’ho intrapreso con entusiasmo. E ora siamo qui, fianco a fianco, sullo stesso campo". Sul fatto che Alessia fosse l’arbitro ‘capo’, e mamma la guardalinee, le due dicono all’unisono: "Una grande emozione davvero per noi". Tranquille e fiere, le due, insieme alla Sorangelo, hanno fatto l’appello e si sono dirette in campo: "È bello vedere come ora non sia più un’eccezione l’arbitro donna, anche in partite importanti. Vorremmo, però, che questa diventasse la normalità a tal punto da non dover più neanche sentire sottolineare che l’arbitro era una donna".

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