Marelli chiude l’impianto da 230 dipendenti di Crevalcore: “Insostenibile mantenere la produzione”

Le lavorazioni verranno trasferite nello stabilimento di Bari. E i sindacati promettono battaglia: venerdì 8 ore di sciopero. Bonaccini e Lepore: “Decisione assurda e inaccettabile, serve subito un tavolo di confronto”

Una protesta sindacale davanti alla sede della Marelli

Una protesta sindacale davanti alla sede della Marelli

Crevalcore (Bologna), 19 settembre 2023 – Per Marelli la “continuazione dell’attività (nello stabilimento di Crevalcore, ndr), è insostenibile”. Così la società decide di chiudere l’impianto di produzione legato ai motori endotermici da 230 dipendenti. E del loro futuro? Al momento non si sa ancora nulla.

La produzione verrà trasferita nello stabilimento di Bari. Marelli ribadisce che l'Italia è strategica, in quanto lo considera “un centro di rilievo in ambito ingegneria e ricerca e sviluppo, così come un importante polo produttivo”.

"Marelli ha svolto un'approfondita analisi riguardo la possibilità di garantire la missione produttiva dello stabilimento di Crevalcore – recita la nota -, e la conclusione è che la continuazione dell'attività è insostenibile”.

Sciopero di 8 ore

Sindacati che promettono battaglia: Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Associazione Quadri hanno proclamato otto ore di sciopero in tutto il gruppo Marelli per venerdì 22 settembre per chiedere all'azienda di rivedere la decisione di chiudere lo stabilimento.

“Chiediamo a Marelli di rivedere la sua decisione e al governo di convocare immediatamente un tavolo istituzionale di confronto”, chiedono le sigle.

“È da tempo - affermano i sindacati - che chiediamo riconversioni per le fabbriche legate al motore termico, senza le quali la chiusura di Crevalcore sarà solo la prima di una lunga serie, così come chiediamo di concentrare le risorse pubbliche sulle leve che possono salvaguardare e rilanciare l'industria di esportazione. È su queste priorità che si deve concentrare l'interesse del Ministero del Made in Italy e delle Imprese, trasformando le dichiarazioni di principio sull'automotive in atti concreti. Per chiedere a Marelli di ritirare la decisione di chiusura della fabbrica di Crevalcore e per chiedere al Governo di convocare un tavolo di confronto, si proclama la mobilitazione permanente a Crevalcore e otto ore di sciopero in tutto il gruppo per venerdì 22 settembre”.

Dialogo aperto con i sindacati

Per queste ragioni, l'azienda ha iniziato un dialogo con le organizzazioni sindacali e le istituzioni per individuare la migliore soluzione possibile per tale situazione, portando avanti un'attività proattiva di esplorazione di diversi scenari per minimizzare l'impatto per i lavoratori.

Bonaccini e Lepore: “Decisione assurda e inaccettabile

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e lavoro, Vincenzo Colla non ci stanno e chiedono che il Fondo americano KKR riveda la decisione di chiudere lo stabilimento di Crevalcore. “Non possiamo perdere una eccellenza del territorio, per storia e competenze, un pezzo importante della filiera della Motor Valley dell’Emilia-Romagna. Né permettere che vengano messi a rischio i posti di lavoro e la realtà produttiva”. Quella della chiusura delloo stabilimento viene vista come “una decisione assurda e inaccettabile”. 

“Siamo a fianco dei lavoratori in questo momento critico - proseguono–. Come Istituzioni chiederemo la convocazione urgente del tavolo regionale e ci uniamo alle richieste dei sindacati affinché il Governo convochi immediatamente un tavolo di confronto”.

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