LORENZO PASTUGLIA
Cronaca

Il pronto soccorso ostetrico del Sant’Orsola traslocherà nella nuova Maternità: dove si entrerà

Nei prossimi giorni scatterà il trasloco nel nuovissimo padiglione da 9mila quadrati dove iniziano le attività anche le otto moderne sale parto: ci sarà spazio anche per i padri e le nascite in acqua

Il pronto soccorso ostetrico del Sant’Orsola traslocherà nella nuova Maternità: dove si entrerà

Bologna, 24 gennaio 2025 – Un altro passo in più verso l’attivazione completa dei servizi nella nuova maternità nel nuovissimo Padiglione 4, ala N, del Policlinico di Sant’Orsola. Dopo l’inaugurazione, la “Culla di Bologna”, nei prossimi giorni verranno spostati all’interno della struttura anche il Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico e il Blocco Parto, che potranno poi partire con le attività nella nuova struttura. 

Cosa c’è nel padiglione

Hanno trovato spazio al piano rialzato e al secondo piano di una avveniristica struttura da 9mila metri quadrati, destinata a ospitare servizi ad alta intensità di cura delle unità operative di Ostetricia e Medicina dell’Età Prenatale, Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana, Chirurgia Senologica e Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale. Quest’ultima già attiva al terzo piano dell’edificio dallo scorso novembre.

Nuovo ingresso al pronto soccorso ostetrico

Con lo spostamento del Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico e del Blocco Parto cambierà di conseguenza anche il punto di accesso per queste attività, dato che l’ingresso dell’edificio si affaccia su via Albertoni 20. Dopo l’attivazione dei loro servizi, a inizio febbraio, partiranno le attività anche del Blocco Operatorio, al primo piano, dedicato agli interventi di chirurgia ginecologica e senologica. Il trasferimento si completerà quindi prima dell’estate, con il trasloco del Centro di Infertilità e Procreazione Medicalmente Assistita.

Le novità al pronto soccorso

Per quanto riguarda il Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico, la novità permetterà di potenziare e riorganizzare completamente la gestione delle urgenze ginecologiche o ostetriche, ottimizzando i percorsi di cura. L’inquadramento diagnostico ginecologico e ostetrico potrà avvalersi di ecografia, esami di laboratorio e monitoraggio cardiotocografico. In base alla diagnosi, le pazienti verranno poi dimesse a domicilio o ricoverate presso il reparto di degenza ostetrica, di degenza urgenza ginecologica e di Osservazione Breve Intensiva o, se in travaglio, in sala parto.

Il blocco parto

Il nuovo blocco parto è pensato per rispondere alle diverse esigenze delle famiglie, garantendo un’esperienza il più possibile confortevole e sicura. Un concetto che si concretizza nelle otto nuove sale parto realizzate nel secondo piano dell’edificio, due delle quali dotate di vasche calde per il parto in acqua. A differenza del blocco parto attuale, l’ampiezza degli spazi consente l’ingresso dei partner durante tutte le fasi del travaglio, mentre la luminosità e il design è studiato per infondere serenità.

Le sale d’attesa

Ultimo punto, infine, è quello delle sale d’attesa, che accolgono all’ingresso pazienti e familiari. Sono state pensate dallo studio Pierluigi Molteni Architetti, che ha lavorato con l’obiettivo di creare un ambiente caldo e ospitale, più vicino a uno spazio domestico che a uno spazio pubblico per come viene comunemente inteso. L’attenzione ai dettagli si è concretizzata nella scelta di arredi robusti ma colorati e accoglienti, di piante scelte per la loro capacità di contribuire a creare un’atmosfera serena e rilassante e di una carta da parati che avvolgerà completamente lo spazio come un abbraccio.

Il progetto: cosa cambierà in futuro

Il progetto è stato finanziato dalla Regione con più di 45 milioni di euro e rientra nella più ampia valorizzazione dell’Ospedale della Donna e del Bambino. Prevede anche, entro il 2026, il completamento della ristrutturazione delle vecchie ali del Padiglione 4 e del blocco operatorio e della terapia intensiva pediatrica del Padiglione 13, dove è in corso anche l'allestimento di due camere bianche per la produzione di Cat-T (per un totale di 1,6 milioni di euro, con conclusione prevista per la primavera del 2025). A completare il progetto, una nuova risonanza magnetica di ultima generazione al Padiglione 16, destinata principalmente ai pazienti neonatali e pediatrici (due milioni di euro).