Obbligo vaccinale Bologna: "Non immunizzati 32mila over 50"

Bologna, 15 febbraio 2022 - Parte l’obbligo della vaccinazione anti-Covid per le persone dai 50 anni in su, e non sono attesi a Bologna particolari disagi nei luoghi di lavoro legati al pubblico. Per quanto riguarda i dipendenti comunali, Palazzo d’Accursio fa sapere che sono 64 le persone in quella fascia d’età e senza vaccino. Un numero che però nella giornata di oggi potrebbe anche cambiare, perché non è escluso che ci possano essere dei guariti che hanno ottenuto all’ultimo momento il Green pass.

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Sono invece 23 gli autisti di Tper che oggi non lavoreranno perché sprovvisti di Green pass rafforzato, e come nel caso dei dipendenti del Comune queste assenze non recheranno nessun disagio al servizio complessivo, nel caso di Tper nessun servizio ridotto perché le assenza saranno naturalmente assorbite. Più in generale, secondo l’ultimo report del governo, sono circa 33mila i cinquantenni (ma il numero tra ieri e oggi potrebbe essere mutato) e circa 24mila i sessantenni che non hanno fatto il vaccino o non sono guariti dal Covid, in Emilia-Romagna. In totale si arriva a circa 57mila persone, alle quali però va naturalmente tolta la consistente parte dei pensionati. Per una parte di queste 57mila persone, quindi, da domani scatta l’obbligo al vaccino per lavorare con multe da 100 euro in su già dal primo febbraio.

"Nella fascia tra i 50 e i 69 anni – spiega Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Ausl – sono senza vaccinazione e non risultano esenti per pregressa infezione 32mila persone. Nella stessa condizione 46mila over 50. E sono 1.442 le esenzioni rilasciate ai cittadini di ogni età, 1.168 dai medici di medicina generale e 274 dai medici dei centri vaccinali. Chi volesse essere valutato può accedere nei principali hub, come Fiera, Cicogna e Casalecchio prenotando la vaccinazione o può rivolgersi al proprio medico di famiglia". Passando al bollettino giornaliero, sono 2.116.626 i vaccinati e 551 nuovi contagi, in calo. Tra i nuovi casi di positività, in 190 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, mentre per 361 sono in corso le indagini epidemiologiche. Nessun caso è stato importato da altre regioni né dall’estero. Intanto all’ospedale Maggiore nasce un ambulatorio dedicato per chi è guarito dalla forma più grave del virus, a partire dai pazienti ricoverati una settimana o più nel reparto di terapia intensiva, e che subisce i cosiddetti effetti del ‘Long Covid’. L’attività dell’ambulatorio è iniziata ad agosto e ha coinvolto "circa 300 pazienti" tutti curati nel bacino dell’Ausl e per il momento "stiamo cominciando a vederne alcune decine". L’età media varia da 60 a 70 anni "ma ci sono anche più giovani, sui 40 anni", precisa l’anestetista e rianimatore Lorenzo Giuntoli. A San Giovanni in Persiceto in settimana saranno riconvertiti 26 letti, mentre si ferma l’accesso per i ricoveri Covid.