Palazzo Ranuzzi, dal ’500 a oggi

Il Palazzo Ruini Ranuzzi Baciocchi fu costruito nel Cinquecento per volere di Carlo Ruini, professore di diritto civile e avvocato; fu poi ampliato ed abbellito prima dalla famiglia Ranuzzi, poi dal principe Felice Baciocchi, marito di Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone I e granduchessa di Toscana.

Il Comune acquistò il palazzo nel 1873 come sede della "magistratura giudiziale". Il Palazzo – che si apre con facciata e cortile interno costruiti l’una e l’altro su progetto di Andrea Palladio, secondo l’opinione più accreditata –, vanta scalone, statue e sale che lo inseriscono fra i monumenti più insigni dell’architettura italiana. Presenti affreschi eseguiti tra gli altri da Marco Antonio Franceschini, Felice Giani (che affrescò l’ala napoleonica del palazzo del Quirinale), Pelagio Palagi. L’incuria portò però a un necessario lavoro di restauro a fine Novecento: le aree rinnovate furono inaugurate nel 1993 dall’allora presidente

della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

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