Patrick Zaki processo, l'avvocato: "Udienza di domani decisiva"

Lo ha detto la legale dello studente egiziano di Unibo: "Ci sarà la sentenza oppure decideranno la data nella quale verrà emessa"

Patrick Zaki

Patrick Zaki

Bologna, 31 gennaio 2022 - Sarà decisiva, con una sentenza o almeno la fissazione di una data per pronunciarla, l'udienza di domani mattina del processo a Patrick Zaki a Mansura, in Egitto. Lo ha confermato in questi termini la sua legale principale, Hoda Nasrallah. "La seduta di domani è decisiva perché, se l'accusa autorizza gli avvocati ad assistervi, questi faranno le loro arringhe e chiederanno che venga emessa una sentenza", ha detto la legale, capo del pool di avvocati che difende lo studente egiziano dell'Università di Bologna.

Se la sentenza non verrà pronunciata "proprio lo stesso giorno, sarà fissata un'altra data per rendere la sentenza stessa e concludere questo processo", ha aggiunto Hoda contattata per telefono. Patrick, dopo 22 mesi di custodia cautelare in carcere, è stato rilasciato l'8 dicembre pur restando imputato nel processo a suo carico per "diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese" sulla base di un suo articolo del 2019 sui cristiani in Egitto perseguitati dall'Isis e discriminati da frange della società musulmana. Il massimo della pena per questo tipo di accusa è cinque anni di reclusione.

"Tutti speriamo in un'assoluzione definitiva e vorremmo far giungere al nostro concittadino onorario un segno della nostra partecipazione e del sostegno da parte della sua città e della sua Università". Lo afferma Rita Monticelli, docente di Zaki in quanto responsabile del master Gemma dell'Ateneo di Bologna, intervenendo a Palazzo D'Accursio nelle vesti di consigliera comunale. Pochi giorni fa "Patrick ha sostenuto l'esame 'Movimenti delle donne nella storia moderna e contemporanea italiana', non abbiamo parlato, rispettando la formalità dell'esame, di nient'altro", racconta Monticelli: "Da Mary Wollstonecraft a Judith Butler, la storia dei movimenti delle donne e del loro pensiero, delle loro lotte per l'emancipazione e il loro pensiero contro le disuguaglianze, per la parità e per la valorizzazione delle differenze e delle diversità".

La prova su questi temi "ci ha ricordato quanto la memoria del passato sia fondamentale per assumere la responsabilità del presente", aggiunge la docente, in un periodo in cui "stiamo assistendo in molte parti del mondo a una forte urgenza di riprendere le questioni di genere". Un esame "così brillante- sottolinea Monticelli- non è solo la celebrazione della capacità di un nostro studente che in condizioni così difficili ha voluto studiare e fare un esame. La gioia che ci ha trasmesso di essere lì, davanti ad una commissione di studio, di aver potuto fare l'esame che conclude il primo semestre del primo anno, prima che la sua vita si interrompesse, ha per noi un significato collettivo più profondo".