Il percorso che porta all’80° anniversario dell’eccidio di Monte Sole domani si fermerà a San Martino di Caprara, una piccola località nel comune di Marzabotto. Si tratta di un piccolo fazzoletto di terra che dal 29 settembre al 5 ottobre del 1944 fu al centro dei rastrellamenti e delle successive uccisioni perpetrate dai soldati nazisti e dai fascisti aderenti alla repubblica di Salò. Lì vennero fucilati 72 civili, tra donne, bambini e anziani e per essere certi che nessuno potessero sfuggire alla strage i soldati diedero fuoco a tutti gli edifici. Oggi a testimonianza di quel massacro ci sono un monumento e una lapide posti tra i resti dell’incendio.
Domani pomeriggio alle ore 17 sarà il cardinale Matteo Zuppi a celebrare la messa all’interno dei ruderi di quella chiesa che fu l’ultimo inutile rifugio delle vittime. La giornata inizierà con un pellegrinaggio organizzato da Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la pace, nato in Francia nel 1945 appena si concluse la seconda guerra mondiale. Si parte dalla piazza principale di Vado alle ore 8.30 e, toccando alcuni dei luoghi dove si è svolto l’eccidio, si arriverà a San Martino. Dopo la funzione presieduta dall’arcivescovo, in processione si andrà nel luogo dove venne trovato il cadavere del beato Giovanni Fornasini.
Uno dei drammi di questa strage è che nei giorni successivi all’eccidio nessuno sapeva nulla. Gli uomini, anche quelli che non aderirono alle brigate partigiane, si erano dati alla macchia nei boschi per non essere rastrellati e, nella migliore delle ipotesi, deportati nei campi di concentramento, mentre i superstiti si erano nascosti nelle rovine degli edifici già ispezionati e devastati. Don Fornasini voleva a tutti i costi andare a San Martino per constatare di persona che cosa era successo ai fedeli e al suo confratello e amico don Ubaldo Marconi. Siccome a Sperticano, paese in cui era parroco, impedì alle Ss di violentare alcune giovani donne, i tedeschi decisero di giustiziarlo tendendogli un tranello. Si resero disponibili ad accompagnarlo a San Martino per dimostrare che i civili non erano stati toccati e, una volta arrivati nei pressi di San Martino, lo percuoterono fino alla morte. Il martirio è stato riconosciuto dalla chiesa, che nel settembre del 2021 lo proclamò beato. Il 13 ottobre, giorno in cui la chiesa di Bologna festeggia il beato Fornasini, l’arcivescovo Zuppi inaugurerà il memoriale che ne ricorda il sacrificio all’interno del cimitero di San Martino di Caprara.
Massimo Selleri