Raccolte 350 firme per salvare il macero

La petizione è stata depositata in Comune. Lo specchio d’acqua di via Cento sparirà per la costruzione di 900 appartamenti

Migration

Si è chiusa a San Giovanni in Persiceto la raccolta firme per salvare lo storico macero di via Cento (nella foto) dalla nuova cementificazione. La petizione, promossa da un gruppo di cittadini e dal Wwf Bologna metropolitana, ha incassato al momento 350 firme ed è stata portata in Comune.

"Ci sono altre firme – spiega però una residente della zona, tra le promotrici dell’iniziativa – che non siamo più riusciti a recuperare per l’emergenza sanitaria in atto. Al momento abbiamo protocollato queste e speriamo di recuperare anche quelle". La petizione era nata nel febbraio scorso, grazie al tam tam sui social, per cercare di salvare questo macero che si trova di fronte al Polo scolastico Archimede e dove è stato aperto un grande cantiere. Si tratta dell’urbanizzazione del nuovo insediamento urbano ‘Villa Conti’. Un progetto nato una trentina d’anni fa, che era già stato approvato dalle precedenti amministrazioni e che ora ha iniziato a muovere i primi passi. In previsione c’è la costruzione di 900 appartamenti e di un centro commerciale. E, nel contesto, è previsto un tratto di nuova viabilità che prevede una rotonda che dovrebbe risolvere il problema del traffico congestionato negli orari scolastici di entrata ed uscita, come auspica il sindaco Lorenzo Pellegatti.

"Il nostro dovere come cittadini – continua la signora – è quello di difendere le piccole isole di biodiversità come il macero di via Cento. Infatti il progetto di urbanizzazione non tiene conto della salvaguardia di un macero storico per la coltivazione della canapa e di importanza ambientale per alcune specie di fauna minore e anfibi in via di estinzione. Il macero è la casa di fauna ittica, di anfibi, come il tritone crestato, di germani reali, di anatre, di fagiani e di gallinelle d’acqua. E in aggiunta a questo già diversi alberi intorno allo specchio d’acqua sono stati abbattuti dalle ruspe". Sulla vicenda si era espresso Pellegatti. Il primo cittadino aveva detto che è in programma la realizzazione di un nuovo macero in zona, nel rispetto della natura e della biodiversità, al confine con l’area dell’ex zuccherificio.

"Adesso, dopo la consegna delle firme in Comune – prosegue Monica Capponcelli del Wwf – Bologna metropolitana –, aspettiamo l’iter burocratico. Da parte mia, ho raccolto una ventina di firme che dovranno essere aggiunte alla petizione. E appena possibile le porterò in municipio. Come Wwf, abbiamo già chiesto all’amministrazione comunale di vedere il progetto di compensazione che si intende sviluppare e che dovrà sopperire all’eliminazione del macero di via Cento. E abbiamo sollecitato l’Ufficio Ambiente a tal proposito. Insomma, siamo in attesa di risposte approfondite". E l’ambientalista aggiunge: "Non accusiamo nessuno ma appoggiamo i cittadini che si sono mossi e ci stiamo interfacciando con le istituzioni. Vogliamo sapere cosa è sfuggito nell’iter visto che il macero, nonostante sia un’oasi di biodiversità, tutelato a livello normativo, sparirà".

Pier Luigi Trombetta

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro