Se lo stradino salva la vita del ciclista

Gabriele Mignardi

Uno stradino mi ha salvato la pelle. Voglio ringraziarlo. L’altra mattina ero in bici in discesa sulla provinciale valle del Lavino e una macchina in sorpasso mi ha urtato con lo specchietto laterale. Sono finito nella terra di nessuno della cosiddetta ‘banchina non transitabile’ e mi vedevo già rimbalzare a terra tra rovi e sassi per via dello scalino che si forma con gli strati di asfalto che si sovrappongono uno sopra l’altro, anno dopo anno. E invece no. Perché in quel tratto di rettilineo tra la Colombara e il Bacchello (che è stato appena riasfaltato) era stato all’opera un raro esemplare di ‘angelo-cantoniere’.

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