REDAZIONE BOLOGNA

Sicurezza in Bolognina, opposizioni alla finestra: “Gli slogan non bastano. Si assumano agenti”

Stanzani e Masotti (Forza Italia) fiduciosi sul nuovo corso di Madrid. "Le nostre segnalazioni sono servite, i cittadini vanno ascoltati". Più critici Cavedagna (FdI) e Di Benedetto (Lega): "Servono fatti"

Stanzani e Masotti (Forza Italia) fiduciosi sul nuovo corso di Madrid. "Le nostre segnalazioni sono servite, i cittadini vanno ascoltati". Più critici Cavedagna (FdI) e Di Benedetto (Lega): "Servono fatti"

Stanzani e Masotti (Forza Italia) fiduciosi sul nuovo corso di Madrid. "Le nostre segnalazioni sono servite, i cittadini vanno ascoltati". Più critici Cavedagna (FdI) e Di Benedetto (Lega): "Servono fatti"

Bologna, 9 gennaio 2025 – "Il piglio con cui la neo assessora Madrid afferma di voler affrontare il tema Bolognina dimostra quanto la nostra insistenza per l’istituzione di un assessorato alla sicurezza non fosse una battaglia di bandiera, ma di sostanza". Lo affermano il consigliere di Forza Italia Nicola Stanzani e il coordinatore azzurro al Navile Moreno Masotti, a commento dei progetti annunciati dall’assessora per migliorare la sicurezza in Bolognina. "Dare dignità al tema sicurezza – dicono Stanzani e Masotti – significa prendere atto di uno dei problema più gravi di Bologna e soprattutto prendere sul serio i cittadini nelle loro quotidianità. E finalmente si risente parlare di reparto sicurezza della polizia locale, con buona pace di chi ancora ci racconta che la sicurezza non è anche una competenza del sindaco. Bene l’intensificazione dell’illuminazione. Benissimo i pattugliamenti a piedi e il dialogo costante con residenti e commercianti. E ora si rimetta al centro anche il ruolo dei consigli di quartiere. Su sicurezza e degrado – concludono – o si lavora insieme o non si lavora: Forza Italia c’è. Auspichiamo che finalmente ci possa essere un’interlocuzione politica chiara".

Meno fiducioso l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Stefano Cavedagna, che torna a chiedere l’assunzione di 150 agenti della locale. "L’ennesimo evento di sangue e criminalità in Bolognina – dice Cavedagna – dimostra come in città ci siano vere e proprie zone franche, dove regna la violenza, a danno dei bolognesi. Cosa sta facendo Lepore? Proprio nulla. Aver nominato l’assessore alla sicurezza, nella persona di Matilde Madrid, che non ha dato risposte sufficienti nella sua veste di capo di gabinetto, non è la soluzione. Lepore ha fatto aderire Bologna al Forum Europeo della Sicurezza, ma non sta facendo nulla di quanto previsto dal forum. Assuma 150 nuovi agenti della polizia locale e installi telecamere. Coinvolga le forze dell’ordine e faccia qualcosa. Bologna – stigmatizza – è una delle città più insicure d’Italia".

Resta in ‘vigile attesa’, invece, il capogruppo della Lega, Matteo Di Benedetto, che chiede un "cambio di passo" sulla sicurezza. "Da anni – dice – sentiamo proclami, a cui però non corrispondono scelte concrete da parte della sinistra. Bene se, finalmente, si adottano alcune delle nostre proposte, come una maggiore presenza appiedata delle pattuglie di locale. Tuttavia, queste non possono essere fatte come spot a favore dei media, ma devono costituire cambi di passo concreti e duraturi. Abbiamo oltre 500 agenti e in queste settimane sono state impiegate poco più di 20 pattuglie in Bolognina? Serve fare di più. È necessario riorganizzare le priorità della polizia locale marcando ancora di più sui compiti di sicurezza integrata. Inoltre, invece che limitarsi alle semplici sostituzioni dei pensionamenti, urge assumere almeno 100 nuovi agenti, da dedicare interamente alla sicurezza. Taser e body cam devono essere loro forniti, come proponiamo da tre anni, con proposte bocciate dalla maggioranza. L’augurio è che la sinistra sia in grado di fare un mea culpa e mettere al centro dell’agenda politica la sicurezza. Sul fronte droga, invece che spingere politicamente per le liberalizzazioni, come fa qualcuno a sinistra, servirebbe un forte lavoro culturale da parte di tutti per sensibilizzare cittadini e nuove generazioni sui rischi e sui danni irreparabili che causano a chi le usa, alle famiglie e alla società".

n. t.