Polizia Bologna, il Siulp. "Mille firme per ottenere i buoni pasto"

Il segretario del sindacato Landino: "Così si risolve anche il problema delle carenze alla mensa della Smiraglia"

L’ospite nel broccolo alla  mensa della Smiraglia

L’ospite nel broccolo alla mensa della Smiraglia

Bologna, 19 ottobre 2018 – Quasi mille firme, raccolte in un mese, perché anche i poliziotti e le poliziotte possano avere i buoni pasto. La campagna del sindacato di polizia Siulp, come spiega il segretario Amedeo Landino, ha preso le mosse dal disagio, segnalato da tempo da diversi operatori di polizia, del servizio mensa, spesso carente. Una battaglia che, per il Siulp, potrebbe concludersi, a breve, con una vittoria. "Dopo gli anelli nelle insalate, i vermi, le larve e gli insetti di vario genere nei pasti, la quasi totalità delle poliziotte e dei poliziotti della provincia ha scelto di sostenerci nella richiesta dell’alternativa alla fruizione del pasto, attraverso la distribuzione di buoni da poter spendere in un circuito di esercizi di ristorazione convenzionati", spiega Landino.

"Una battaglia – prosegue – che oltre a favorire un’affermazione del diritto ad un pasto dignitoso, rappresenta una vera e propria emancipazione nella modalità di fruizione, lasciando anche a questi lavoratori la libertà di poter scegliere dove e come mangiare; tra la gente. L’iniziativa, promossa dal Siulp e sposata al momento già da più di 1000 poliziotte e poliziotti della provincia, raccoglie il grido di allarme di quanti si trovano a vivere il disagio di avere quale unica opportunità la mensa della Caserma Smiraglia di Bologna, tristemente nota per la scarsissima qualità del cibo offerto".

"Dopo le innumerevoli segnalazioni e le decine di lettere inviate al Ministero dell’Interno, siamo questa volta ottimisti e certi, anche grazie all’entusiasmo ed al sostegno che stiamo ricevendo da associati e non, che la conquista dell’agognato pasto dignitoso possa essere vicina - prosegue -. Un ottimismo dovuto anche alla sensibilità e l’interesse che hanno sin da subito mostrato prima il prefetto Patrizia Impresa e poi il questore Gianfranco Bernabei, al quale abbiamo anche, nei giorni scorsi, consegnato un primo blocco di 600 firme. Ad entrambi abbiamo chiesto di iniziare sin da subito l’avvio di ogni utile istruttoria finalizzata ad autorizzare l’erogazione di un buono pasto da 4,65 euro, e successivamente chiedere al Ministero dell’Interno la giusta copertura finanziaria per portarli a 7 euro come accade già per molti dipendenti pubblici. La proposta, a nostro avviso, potrebbe anche risolvere l’annoso problema della scarsa qualità della mensa di servizio in caserma, poiché una riduzione dei fruitori porterebbe ad una maggiore cura ed attenzione dei pasti da erogare. Pertanto, fino al raggiungimento dell’obiettivo non ci fermeremo con la raccolta firme".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro