Strage di Bologna, imminente la chiusura delle indagini sui mandanti

L’annuncio del procuratore generale De Francisci all’inaugurazione dell’Anno giudiziario

Il procuratore generale Ignazio De Francisci (FotoSchicchi)

Il procuratore generale Ignazio De Francisci (FotoSchicchi)

Bologna, 1 febbraio 2020 - "Stanno proseguendo con grande attenzione, impegno e fiducia le indagini sui mandanti e correi" della strage del 2 agosto 1980 alla stazione, e "posso dire che è imminente la chiusura di una prima parte delle indagini riguardanti alcuni indagati". L’annuncio del procuratore generale Ignazio De Francisci è arrivato stamattina, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario in Corte d’appello (foto).

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La chiusura di questa tranche dell’indagine, avocata dalla Procura generale nell’ottobre del 2017, dovrebbe quindi arrivare a breve distanza dalla condanna all’ergastolo in primo grado dell’ex Nar Gilberto Cavallini, accusato di concorso nell’attentato nel primo filone riguardante gli esecutori materiali. Sentenza che il procuratore generale richiama, infatti, nel suo intervento. Nell’ambito dell’inchiesta della Procura generale sono indagati, sicuramente, l’ex primula nera di Avanguardia Nazionale e informatore dei servizi Paolo Bellini, per il quale il gip Francesca Zavaglia, dopo la richiesta della Procura generale, lo scorso maggio ha revocato il proscioglimento del 1992, e anche, con l’accusa di depistaggio, l’ex generale dei servizi segreti ed ex capo del Sisde di Padova Quintino Spella. Altri nomi sarebbero iscritti sul registro degli indagati, persone che avrebbero avuto allora rapporti con Licio Gelli, ex capo della loggia massonica P2.

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De Francisci ha anche parlato del caso Bibbiano, assicurando che i casi relativi ai presunti affidi illeciti in Val D'Enza, nel Reggiano, "sono circoscritti territorialmente, peraltro tutti ancora al centro di un procedimento penale giunto alla fine delle indagini e quindi pronto per la verifica dibattimentale. Tutto ciò però ha diffuso l'idea che esista un generalizzato 'sistema Bibbiano', complice una informazione giornalistica non sempre misurata e a volte pressappochista. La polemica politica poi ci ha messo del suo, ma su questo meglio tacere".

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