Strage di Suviana, i funerali delle vittime: addio a Franchina e Pisani, che “cercò di salvare i colleghi”

Lacrime e applausi per l’addio al più giovane e al più anziano dei sette tecnici specializzati che hanno trovano la morte dopo l’esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi

Bologna, 16 aprile 2024 – Oggi è il giorno dell’addio alle prime vittime della strage di Suviana, l’esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi che ha portato via la vita a sette tecnici specializzati mentre lavoravano, il 9 aprile scorso. Vincenzo Franchina e Mario Pisani erano tecnici di una ditta esterna alla Enel Green Power proprietaria dell'impianto ed erano trasfertisti, provenivano cioè da fuori regione. Entrambi sono stati trovati morti il giorno stesso dell’esplosione. 

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Sommario

Mario Pisani aveva 73 anni, Vincenzo Franchina 35: sono morti nella strage di Suviana
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La vittima più giovane

Piena di gente la chiesa di San Michele Arcangelo di Sinagra (a Messina), per i funerali di Vincenzo Franchina, 35 anni: la vittima più giovane della tragedia, che avrebbe compiuto 36 anni tra un mese. Era padre da soli tre mesi, e con sua moglie, una infermiera del Gaslini, viveva a Genova. Da poco avevano celebrato il primo anniversario di nozze. A Sinagra molte persone sono rimaste fuori della chiesa, perché dentro non hanno trovato posto. Presenti alle esequie oltre ai familiari e amici, il sindaco Nino Musca e altri sindaci del comprensorio, cittadini di Sinagra e dei comuni vicini e una delegazione della Cgil.

“Era un giovane al quale ti affezionavi subito con cui entravi subito in sintonia, la sua timidezza innata gli impediva di mettersi al centro dell'attenzione. Era un ragazzo dai modi gentili e affabili con un temperamento mite. Nel dialogo ti lasciava parlare e poi ti rispondeva con atteggiamento accogliente. I pilastri della sua vita erano la famiglia, prima quella di origine, e poi la famiglia che si era era creato con Enza impreziosita dalla nascita di Tommaso”, ha detto, durante l'omelia, padre Pietro Pizzuto parroco della chiesa. “Altro pilastro - ha proseguito - di Vincenzo era il legame con sua terra di origine con le sue secolari tradizioni e poi l'amicizia che ha dato la possibilità di esprimere la sua generosità”.

“Tutti insieme piangiamo questa perdita incolmabile, è una doppia tragedia, la tragedia di chi perde la vita lavorando e di chi è costretto a vivere lontano non per una scelta ma per un obbligo. Noi meridionali siamo spesso costretti ad andare via, ad assistere allo spopolamento del territorio per la mancanza di lavoro, anche se era chiaro che nelle intenzioni di Vincenzo Franchina, come di tanti altri, c'era l'intenzione di tornare qui, ma ciò non è avvenuto”, ha anche detto il sindaco di Sinagra Nino Musca.

Vincenzo Franchina avrebbe compiuto 36 anni tra un mese
Vincenzo Franchina avrebbe compiuto 36 anni tra un mese

“Pisani cercò di salvare i colleghi”

"Ho saputo per vie traverse che Mario, insieme a qualche altra persona di esperienza, ha cercato per quanto possibile di non pensare a se stesso, di pensare agli altri cercando di limitare il danno. Non ha pensato: ora scappo, lascio tutto e vado via per salvare la mia vita. No, non è venuto meno alla sua vocazione, al suo impegno. Come Gesù non è venuto meno a quella chiamata del Padre che lo mandava a salvare gli uomini, a salvare gli altri”, ha detto don Cosimo Rodia, durante l'omelia nella chiesa gremita di San Carlo Borromeo, a San Marzano di San Giuseppe in provincia di Taranto, per l’ultimo saluto a Mario Pisani, di 73 anni, il più anziano tra le vittime. Lacrime e applausi hanno accolto l'arrivo del feretro. All'esterno della chiesa tre corone di fiori con biglietti di condoglianze di Enel green power, società proprietaria della centrale di Suviana, Enel e Siemens Energy, una delle società appaltatrici. In prima fila i familiari dell'uomo, la moglie Grazia, i tre figli Fabio, Matteo e Valentina con i cinque nipoti, il fratello Antonio, la cognata Pina e gli zii. Poi il sindaco Francesco Leo, con indosso la fascia tricolore.

Vista l’età di Pisani, una delle domande ricorrenti fatte dopo il drammatico incidente è cosa ci facesse lì alla sua età. Ma Mario Pisani non ricopriva la mansione di operaio, non metteva mani alle tubazioni, era un tecnico di lungo corso e svolgeva - a quanto si è appreso - il ruolo di supervisore, in particolare sulle questioni elettriche, per la sua esperienza in materia impiantistica e gestione di sistemi complessi.

I funerali delle altre vittime

I funerali di Pavel Petronel Tanase si svolgeranno giovedì 18 aprile, nella parrocchia ortodossa di via Einaudi a Settimo Torinese. Il rito funebre avrà luogo alle 15, poi il feretro proseguirà fino al cimitero di Settimo. Pavel Petronel Tanase aveva 45 anni ed era originario della Romania. Sposato con due figli, dal 2009 era residente nella cittadina piemontese. Assieme a Pisani e Franchina, il suo corpo è stato trovato il giorno stesso dell’esplosione.

Venerdì 19 aprile si terranno i i funerali di Alessandro D'Andrea, il 37enne tecnico specializzato della Voith Hydro di Cinisello Balsamo (Milano). Le esequie alle ore 15.30 nella chiesa parrocchiale di Forcoli (Pisa). Nel piccolo paese della Val d'Era Dove tuttora risiedono i suoi familiari. L'amministrazione comunale di Palaia, il capoluogo, ha deciso di proclamare il lutto cittadino nel giorno del funerale. D’Andrea è stato il penultimo disperso, trovato morto dopo tre giorni di ricerca.

Si celebreranno, invece, sabato 20 aprile a Ponte San Nicolò (Padova) i funerali di Adriano Scandellari, 57 anni. Il funerale è previsto alle 10.30, nella chiesa di Ponte San Nicolò. Venerdì 19 sera, si terrà una veglia di preghiera in sua memoria. Per la giornata delle esequie è stato fissato un giorno di lutto cittadino. Scandellari era lavoratore specializzato di Enel Green Power nella funzione di O&M Hydro. Era stato insignito da poco con la stella al merito per il lavoro dal capo dello Stato, Sergio Mattarella. È la prima vittima, cercata tra i dispersi, e ritrovata dentro la centrale giovedì 11 aprile.

Le condizioni di salute di Busetto

L’esplosione oltre alle sette vittime, ha provocato anche cinque feriti gravi.  A distanza di una settimana dall'incidenti restano molto gravi le condizioni di Sandro Busetto, il tecnico veneziano di 59 anni, ricoverato al Centro ustioni dell'ospedale Cisanello di Pisa. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi e definiscono “stazionarie” le sue condizioni. L'uomo è ancora non cosciente e ha riportato ustioni su circa il 40% del corpo ma in particolare avrebbe subito gravi danni nell'inalazione dei fumi sprigionatisi con gli incendi.

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