Suviana, spunta l’altra ‘scatola nera’: registrò i collaudi andati bene. Fermi i lavori ai piani allagati

Enel Green Power al lavoro sul piano operativo d’emergenza. Non si trova la falla da cui entra l’acqua

Bologna, 16 aprile 2024 – C’era una seconda ‘scatola nera’ alla centrale idroelettrica di Bargi, a Camugnano. Il sistema ’Scada’, incaricato del monitoraggio delle attività dell’impianto di Enel Green Power, è stato trovato al piano -6 e consegnato dall’azienda agli inquirenti. Questo secondo dispositivo era legato a turbina e alternatore del cosiddetto ’gruppo di produzione uno’, ossia quello già collaudato e su cui l’attività del team di lavoratori specializzati era andata a buon fine. Se confrontata con quella del ‘gruppo due’, quello cioè interessato alla tragica esplosione che martedì scorso è costata la vita a sette di questi tecnici e già consegnata nei giorni scorsi alla Procura, potrebbe essere uno strumento in più per fare luce su cosa possa essere poi andato storto.

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Nel frattempo, i lavori di svuotamento dei tre piani invasi dall’acqua del lago di Suviana, quelli tra il -8 e il -10, sono fermi. Il problema è che la falla da cui l’acqua continua a fluire dal giorno dell’esplosione non si trova. Con le idrovore si è tentato di toglierne vari litri, ma nel giro di pochissimo è tornata al livello di prima. I macchinari impegnati in quest’attività sarebbero troppo poco potenti, oppure non adeguati all’intervento necessario. Lo svuotamento e la bonifica del sito interessato dalla tragedia spettano a Enel Green Power, così nell’attesa che l’azienda rediga il piano operativo e d’emergenza necessario per il ripristino delle attività, i vigili del fuoco che stanno supervisionando la centrale sono ’sospesi’.

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La società ha incaricato allo scopo degli operatori specializzati in questo tipo di interventi, che oltre a fornire i macchinari appositi dovranno valutare le opzioni d’intervento possibili. Svuotare il bacino per abbassarne il livello dell’acqua di qualche metro potrebbe essere una di queste. Si tratterebbe di rimuovere quanto necessario a liberare i tre piani sommersi. Solo quando gli operatori definiranno cosa fare i pompieri torneranno in azione, con l’incarico di sorvegliare questi lavori e la messa in sicurezza della zona.

Dal momento in cui finalmente i piani allagati torneranno agibili, ecco che entreranno in gioco gli inquirenti e potranno iniziare i sopralluoghi. Con loro, arriverà il pool di ’super consulenti’ che la Procura ha anticipato di volere incaricare, tecnici specializzati in questo tipo di eventi. Il fascicolo, aperto dal procuratore capo Giuseppe Amato con i pm Flavio Lazzarini e Michela Guidi, è per disastro e omicidio plurimo colposi. Non ci sono indagati, per il momento. Le deleghe sono state affidate a carabinieri dei Nuclei investigativo e ispettorato del lavoro, Ausl e vigili del fuoco, coordinati dai carabinieri della polizia giudiziaria.

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