Stupro Villa Angeletti Bologna, arrestato uno straniero

Un nigeriano di 37 anni in manette per i fatti del 24 maggio: la giovane era stata costretta a un rapporto con un rito voodoo. Decisive le telecamere e le intercettazioni telefoniche

Arrestato uno straniero per lo stupro vicino a Villa Angeletti a Bologna (foto d'archivio)

Arrestato uno straniero per lo stupro vicino a Villa Angeletti a Bologna (foto d'archivio)

Bologna, 4 giugno 2019 – Non parlava una parola d'italiano e il suo inglese era stentato, ma era bastata la paura negli occhi della ventitreenne nigeriana per far capire ai poliziotti l’incubo che aveva appena vissuto la ragazza, richiedente asilo, da pochi mesi in Italia. Un incubo fatto di preghiere ancestrali e ricatti psicologici per costringerla, soggiogata dalla superstizione, a un rapporto sessuale completo con uno sconosciuto lo scorso 24 maggio, poco distante dal parco di Villa Angeletti.

Ma oggi gli agenti della squadra mobile di Bologna hanno incastrato il presunto autore di quella violenza. le manette sono scattate per Ikpounosa Omorogbe, 37 anni, nigeriano, ritenuto responsabile della violenza sessuale ai danni della giovane connazionale. Quella mattina la ragazza si era presentata negli Uffici della Polfer di Bologna per denunciare il furto di un cellulare e di un tablet di sua proprietà. Al termine del racconto era però scoppiata a piangere, rivelando agli agenti di essere stata poco prima violentata da un suo connazionale. La donna, in particolare, ha raccontato che quella mattina, mentre si trovava in stazione e dopo che aveva accompagnato suo cugino, si stava incamminando verso l’uscita quando ha incontrato un nigeriano che le diceva di volerle fare un rito propiziatorio. Con questa scusa l’ha accompagnata in luogo appartato e, lungo il tragitto, le ha lasciato il suo numero di telefono tramite una chiamata senza risposta che ha effettuato componendo dal cellulare della ragazza il numero a lui in uso. Una volta arrivati nel parco, l’uomo l’ha bloccata e le ha tappato la bocca impedendole così di urlare. A quel punto, secondo le accuse l’ha costretta ad avere un rapporto sessuale e infine è scappato portando via 300 euro e i due telefoni cellulari della ragazza. L’indagine condotta dalla squadra mobile della Questura di Bologna, con la collaborazione del personale del compartimento Polfer di Bologna, è cominciata con l’acquisizione delle immagini delle telecamere presenti all’interno della stazione. Poi ci sono state anche una serie di intercettazioni telefoniche che hanno consentito agli investigatori di individuare nei giorni scorsi Omorodge di ritorno da Firenze. Gli elementi investigativi erano così importanti che è stato appunto eseguito un fermo di iniziativa convalidato ieri dal Gip del Tribunale di Bologna.

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