Tenta il suicidio alla Dozza, salvato dagli agenti

Un detenuto alla Dozza ha tentato il suicidio, ma è stato salvato dalla polizia penitenziaria. Ogni anno, circa 1700 detenuti vengono salvati in carcere. Al carcere minorile del Pratello, politici esprimono preoccupazioni sulla giustizia minorile e chiedono interventi urgenti per risolvere la carenza di personale.

Tenta il suicidio alla Dozza, salvato dagli agenti

Tenta il suicidio alla Dozza, salvato dagli agenti

Un’altra vita salvata dalla polizia penitenziaria in carcere. È successo ieri alla dozza, quando un detenuto ha tentato il suicidio prima del provvidenziale arrivo della Penitenziaria. Gli agenti, durante un normale giro di controllo, si sono accorti della situazione e sono riusciti a fermare l’uomo intervenendo prontamente, salvandogli la vita. A renderlo noto è il vice segretario regionale del Sappe Francesco Borrelli. "Ricordiamo – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Campobasso, segretario nazionale – che ogni anno la polizia penitenziaria salva la vita a circa 1700 detenuti che tentano di suicidarsi nelle carceri italiane".

Sempre ieri, intanto, la visita al carcere minorile del Pratello di Sandra Zampa e Virginio Merola, senatrice e deputato del Pd, insieme con la consigliera comunale Meri De Martino (foto).

"La visita conferma le nostre preoccupazioni sia sugli effetti del ‘decreto Caivano’, che sull’attuale impronta assegnata alla giustizia minorile, a cui viene reso sempre più difficile il raggiungimento della sua essenziale finalità: la riabilitazione dei giovani adolescenti e il loro reinserimento nella società".

"Ci preoccupa la grave carenza di organico della polizia penitenziaria – continuano i dem – e degli educatori. Sono gli operatori a pagare il prezzo, ma anche gli stessi ragazzi. Presenteremo una interrogazione al ministro Nordio e chiederemo un incontro urgente al sottosegretario Ostellari che, un anno fa, prese impegni per risolvere una situazione che, invece, è peggiorata ulteriormente".

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