Tettoia Nervi, ecco la piazza dedicata a Lucio Così prende forma la ’nuova’ Bolognina

Sabato l’inaugurazione con il concerto di Eugenio Bennato. Tanti i progetti in corso e quelli già completati per cambiare volto al quartiere

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di Benedetta Cucci

Se per tanti anni la città si è abituata a chiamarla Tettoia Nervi (seppure il suo artefice fu un collaboratore di Pier Luigi Nervi, Renato Bernardi), dal 9 luglio dovrà parlarne come piazza Lucio Dalla. E questa nuova intitolazione urbana al cantautore bolognese scomparso 10 anni fa, della piazza coperta di seimila metri quadrati accanto a piazza Liber Paradisus, non sarà cosa da poco, visto che si tratta del primo ufficiale tassello per la definitiva rigenerazione di tutta la via Fioravanti, fino alla rotonda Alex Langer, dove c’era l’ex XM24 che diverrà un co-housing e i cui lavori dovrebbero essere ultimati entro un anno, come afferma il sindaco Matteo Lepore (nella foto piccola a destra), che, già da assessore, parlava di rigenerazione in particolare di questo rione, la Bolognina, "troppo spesso bistrattato". Ed è Lele Roveri, patron di Estragon, a capo della cordata di associazioni che ha vinto il bando di gestione del nuovo spazio con un budget per gli eventi di circa 500.000 euro (329.000 dal Fus e il resto dalle proprie tasche), a ricordare che fu proprio Lepore assessore a parlargli dello spazio.

"Abbiamo sempre creduto in questa parte della città – spiega Roveri, nel presentare i quattro mesi di programmazione della rassegna ’DiMondi’, che si apriranno con il concerto di Eugenio Bennato proprio sabato, proseguendo per altre 19 date di live devoti alla world music e di attività pensate in particolare per i giovani – e proprio nel 2015 portammo sotto la tettoia il Finger Food Festival, anche perché Matteo Lepore iniziò a parlarmi di rigenerazione urbana, del prendere un non luogo e farne il cuore della città".

La visione dell’allora assessore, ora sindaco, rispetto alla nuova piazza Dalla che farà da traino alle altre novità di recupero, è ora molto chiara: creare qui in Bolognina un nuovo punto cardinale sociale e turistico che definisca Bologna.

"In molti mi chiedevano perché non avessi intitolato a Dalla piazze più centrali come quella dei Celestini, ad esempio – racconta Lepore – ma io ho sempre pensato che bisognava utilizzare certi nomi per fare innamorare i bolognesi di luoghi così".

E prosegue: "Questa è la piazza giusta per Lucio Dalla, perché il suo nome cambierà il destino della Bolognina, a lungo pensato come il luogo delle questioni edilizie che non vedevano mai una fine e invece siamo finalmente riusciti a realizzare a pochi metri dalla Casa della Salute, dalla Stecca e dal co-housing, il Polo della Memoria, che avrà nella stazione 2 Agosto e negli 8.000 metri quadrati di edifici attorno il suo fulcro".

Poi la visione: "Chi arriverà in treno, scenderà per visitare il Polo della Memoria e poi sceglierà se dirigersi verso piazza Maggiore o piazza Lucio Dalla, perché Bologna non è più solo Due Torri e Quadrilatero, ma anche piazza Dalla e Bolognina". E tra l’altro, il sindaco sta ancora pensando a come rendere visivamente l’intitolazione all’artista, magari con un’opera sulla parte esterna della pensilina, "anche se ancora non sappiamo come si vede dalla Luna", scherza.

Con l’inaugurazione della piazza, alle 10,30, animata dalla mattina (anche con un punto bar) alla sera (i concerti finiranno tassativamente alle 23) e che ospiterà attività differenti a seconda delle ore della giornata e delle fasce di pubblico, compresa una scacchiera con pedine alte un metro dove chiunque potrà sfidare veri professionisti e una pista da skate, l’amministrazione inizia la spunta dei progetti che rivoluzioneranno il rione.

Seguirà la nuova vita del centro sociale Katia Bertasi (la torre che svetta sarà restaurata e rimarrà a simbolo di un passato importante), 2.500 metri quadrati tra palestra, servizi per famiglie e anziani, cucina e sala polivalente che verrà presentato a ottobre, come conferma il presidente di quartiere Federica Mazzoni, e infine l’apertura di tutta quest’asse di edifici in Fioravanti, sul parco retrostante, ancora di proprietà di Valdadige che presto - spera il sindaco Lepore - passerà all’amministrazione comunale. "Chissà, chissà domani", avrebbe cantato Lucio.

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