Trenta libri ’profughi’ da Kiev donati alla Children’s Book Fair

Di ritorno da Leopoli anche il consigliere Begaj: "Volumi raccolti con enorme difficoltà"

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Sono tornati i minibus di Mediterranea Saving humans, stavolta carichi di 177 profughi e di libri per la Children’s Book Fair. Giovedì scorso la carovana dell´associazione era partita da piazza VIII Agosto piena di aiuti umanitari per gli abitanti di Leopoli, promettendo di tornare con delle persone in cerca di una nuova casa. I 30 volumi sono stati consegnati simbolicamente ieri alla fiera allo stand di Ukranian books per mano del consigliere comunale e attivista di Mediterranea Detjon Begaj, anche lui partecipante alla missione di pace. Alla cerimonia sono stati pronti ad accoglierlo la delegata alla cultura del sindaco, Elena di Gioia, e Elena Pasoli, exhibition managaer della Children´s book fair, che durerà fino a domani. Si tratta di 30 volumi che "ci sono stati donati a Leopoli e raccolti con enorme difficoltà – spiega Begaj – sarebbero dovuti arrivare in città per la fiera, ma non è stato possibile spedirli per via dei bombardamenti". I libri per bambini verrebbero da Kharkiv e Kiev dove comprensibilmente i servizi postali, come ci si aspetta da una nazione in guerra, sono in stand-by.

"Anche solo raccoglierli in Ucraina è stato molto complicato – conferma ancora il consigliere – il viaggio in taxi della responsabile dell’Ukrainian book institute è avvenuto l’altro ieri in serata poco prima del coprifuoco, ed è stato un momento molto commovente". Alcuni sono stati donati direttamente da autori ed editori che hanno richiesto venissero dati in beneficenza, scelta che i volontari di Mediterrenea hanno condiviso e rispettato. Dei 177 nuovi arrivati, circa 15 sarebbero persone di diverse nazionalità, uzbeki, georgiani, anche russi e italiani residenti in Donbass, oltre a loro erano presenti anche degli studenti colombiani ed ecuadoregni in Overseas. Molte delle risorse che Mediterranea ha portato in Ucraina all´andata sono state donate a "un ospedale e a un’associazione che si occupa di disabilità, siamo stati oltretutto in un orfanotrofio e anche al centro d’accoglienza al confine con la Polonia", ha concluso il consigliere comunale.

Nicola Maria Servillo

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