di Massimo Selleri
Domenica primo maggio si concluderà il Ramadan. Fino a quel giorno i fedeli islamici consumano un solo pasto, chiamato ’iftar’, dopo la preghiera del tramonto. In un momento in cui tutto il mondo guarda con preoccupazione a quanto sta accadendo in Ucraina, la comunità islamica bolognese ieri sera ha organizzato un iftar per dimostrare come tutta Bologna chieda la fine della guerra e una pace duratura. "Abbiamo davvero tanto bisogno di pace – spiega Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche in Italia – perciò abbiamo pensato a questo momento di fraternità per dimostrare come lo stare insieme sia la vera risposta ai conflitti che stanno portando tanta sofferenza".
Parole che trovano un ulteriore approfondimento in quelle del cardinale Matteo Zuppi: "Nessun Dio vuole la guerra, ma è solo l’uomo a volerla. Il Ramadan, come la quaresima dei cristiani, è un momento di grande autodisciplina per liberarsi dalle cose inutili valorizzando quelle che ci servono davvero. Questo è il primo passo verso la pace che è veramente tale solo se impariamo a rinunciare a tutto quello che ci divide per apprezzare quello che ci unisce".
Questo iftar è stato organizzato nel nuovo centro socio-culturale islamico ’Assalam’ in zona Casa Buia, tra la Bolognina e Corticella, ed erano presenti anche alcuni esponenti del mondo politico ed istituzionale.
"Abbiamo bisogno di tanti segnali di pace come questo – commenta l’ex presidente del consiglio Romano Prodi –, non occorrono grandi dibattiti o manifestazioni, ma basta una idea semplice come questa: mettersi a tavola e dialogare".
Sulla stessa lunghezza d’onda il governatore Stefano Bonaccini: "Noi vogliamo seriamente che questa guerra finisca il presto. Queste iniziative dimostrano che la convivenza è possibile".
Il sindaco Matteo Lepore è in prima linea nell’accoglienza dei rifugiati e negli aiuti all’Ucraina: "Tra le tante famiglie bolognesi che stanno ospitando chi è fuggito – spiega – ci sono anche quelle di fede islamica che desidero ringraziare. Purtroppo i bombardamenti stanno facendo rallentare l’arrivo dei nostri aiuti a Kharkiv". Presenti anche l’onorevole Andrea De Maria, il consigliere regionale Stefano Caliandro, i consiglieri comunali Claudio Mazzanti e Gian Marco de Biase e Roberto Morgantini delle Cucine Popolari.