REDAZIONE BOLOGNA

Un ritorno alle origini per Arte Fiera 2023

La prossima edizione si svolgerà dal 3 al 5 febbraio: riaprono i padiglioni 25 e 26 e ci sarà anche l’ingresso da piazza Costituzione

Migration

E alla fine Arte Fiera tornò alle sue date - invernali - originali, riconquistando il posto di prima kermesse della stagione artistica italiana. Dopo l’edizione 2022 passata alla primavera nel mese di maggio, la manifestazione fieristica è annunciata dal 3 al 5 febbraio 2023 (con anche Art City) e per di più fa ritorno nei padiglioni 25 e 26, associati da decenni ad Arte Fiera, utilizzando anche l’ingresso più amato di sempre, quello di piazza Costituzione.

Stabiliti i criteri organizzativi che ricollocano le tradizioni al loro posto, fa invece il suo ingresso la notizia che dà la scossa auspicata da molti: l’arrivo di un nuovo managing director che affiancherà il direttore artistico Simone Menegoi, ovvero Enea Righi: come scrive la direzione fieristica "porta ad Arte Fiera non solo la sua conoscenza approfondita del mondo dell’arte, ma competenze manageriali affinate in oltre trent’anni di lavoro ai vertici di una grande azienda". La ‘visitors’ experience’ sarà nelle sue mani.

Qual è l’umore in città degli addetti ai lavori? Fabrizio Padovani, direttore con Alessandro Pasotti della galleria P420, ma anche presidente dell’Associazione delle gallerie di Bologna e membro del Comitato di Selezione di Arte Fiera, ha una visione a 360 gradi sulla questione. "Il mio stato d’animo – dice – è di grande entusiasmo, perché qui ci sono novità sostanziali, visto che la fiera ha deciso di sostituire la parte organizzativa e logistica, che è stata il vero punto debole dell’ultima edizione, con allestimenti fatti in fretta e i servizi molto al di sotto dello standard". E prosegue: "Si è pensato di dover dare Arte Fiera in mano a chi facesse questo come organizzatore, quindi un manager, ma anche un conoscitore del mondo dell’arte e la scelta di Bologna Fiere ha stupito tutti, con Righi, che per me è un po’ un Mario Draghi della situazione".

E i galleristi cosa dicono? "Ho sentito tutti entusiasti – ammette ancora Padovani – soprattutto davanti al nome di Enea Righi, poi sono certo che ci sia anche un grande fronte di perplessità, ma non tanto sul nome e sulla nuova figura, quanto al fatto che il cambiamento è stato comunicato in tempi lunghi".

Altro sentimento è quello di Paola Forni: "Sono molto perplessa sulle fiere in questo momento così complesso e le fiere che ci sono state, in linea di massima sono state tutte in difficoltà e in particolar modo quella di Bologna, che ha fatto ora le sue scelte che io non posso discutere e che vedremo a cosa porteranno". Aggiunge: "Il signor Enea Righi è un signore di tutto rispetto che ha in mano la parte organizzativa e vedremo cosa farà, ora è un po’ presto per dire ma l’umore in generale dell’associazione nazionale è un po’ perplesso". Sirio Ortolani, nuovo presidente dell’Angamc, l’associazione delle gallerie italiane, da parte sua parla di "curiosità" verso questa Arte Fiera "il cui piano di rilancio era necessario, anche con l’arrivo di un nuovo manager, per rinnovare l’immagine della fiera".

Benedetta Cucci