Viaggio tra i portici feriti "Qui cadere è un attimo"

Ecco le strade del centro più in sofferenza: da via Indipendenza a via Irnerio. "Se dovesse pagare Palazzo d’Accursio sarebbe un problema per tutti".

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"Gente che inciampa e rischia di cadere? Spessissimo. Anche sabato...". Un bel rialzo e il cemento posticcio ormai scavato, sono ben visibili davanti all’edicola di piazza Maggiore, quasi all’angolo con Pescherie Vecchie. Nonostante la calura della prima domenica di luglio, il centro di Bologna è vivo. E i portici belli animati. "Ma se non guardi per terra – sorride Marco, imprenditore – rischi grosso". Già, perché la situazione dei portici candidati a patrimonio Unesco, non è delle più rosee. Anzi. "A Bologna – come cantava Samuele Bersani – i portici tengono in piedi le case, hanno i reumatismi e le artriti di braccia operaie". E quelle artriti – tradotto: buche e avvallamenti –, dopo l’ultima pronuncia del tribunale, ora corre il rischio di curarle il Comune e non più il frontista.

Irnerio e Indipendenza. "Con il trolley è difficile e abbiamo rischiato di ammazzarci un paio di volte". Elena, Virginia e Benedetta sono dirette alla stazione verso casa, a Roma. "Siamo qui in vacanza", dicono in coro mostrando parte della pavimentazione ’scoppiata’ all’angolo tra le vie Irnerio e Capo di Lucca, davanti al civico 13F. Poco più avanti la situazione è pressoché identica e l’unico ad approfittare del dosso ’naturale’ è uno snowboarder con la canotta di Kobe Bryant. "In alcuni punti – raccontano Giuseppe e Anna Lucia – la pavimentazione è tenuta bene, in altre purtroppo è pessima. Passate per via Indipendenza o Santo Stefano...". E in via Indipendenza i ’rialzi’ o i piccoli crateri non si contano. Basta citofonare al negozio Crazy Cover di Fabio Pagano: "Qui davanti è brutto e pericoloso. Per fortuna non ho mai visto cadere nessuno".

Ugo Bassi e Marconi. Via Ugo Bassi, davanti al civico 10Q un tombino rialzato mette i brividi. "Ma i frontisti – raccontano da quelle parte – negli anni tanto hanno fatto. Un esempio è il cantiere all’angolo con via Giacomo Venezian. Se dovesse pagare il Comune? Un bel problema per tutti". In via Marconi c’è una signora con un passeggino, ma per fortuna del neonato il marmo qui è ancora in buone condizioni. Meno in via Riva Reno, soprattutto davanti al 112: "Non sa quante volte – dice Lucia, pensionata che vive in uno dei palazzi storici – ho rischiato come quella povera donna...". Il riferimento è alla 64enne scivolata in via Augusto Righi nel 2018, ora pronta a bussare a Palazzo d’Accursio per chiedere i danni. E potrebbe non essere la sola.

Nicola Bianchi

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