Villa Inferno a Bologna, tutti ai festini: un medico, un dentista, il produttore

Si allarga l’inchiesta, salgono le persone nel mirino degli inquirenti. Coinvolti due appartenenti alle forze dell’ordine. I contatti con lo showbiz

La nuova indagine è nata da una ’costola’ del fascicolo sui festini di Villa Inferno

La nuova indagine è nata da una ’costola’ del fascicolo sui festini di Villa Inferno

Bologna, 17 novembre 2021 - Lo sguardo su quelle nottate proibite a base di sesso e cocaina si allarga e non risparmia nessun settore, nemmeno quello dello spettacolo. Si allarga anche il numero degli indagati e dei testimoni sentiti o da convocare. Un mondo della notte attorno al quale da mesi hanno puntato l’attenzione Procura e Arma nel nuovo fascicolo nato da una costola di Villa Inferno. Spaccio e favoreggiamento della prostituzione, sono le ipotesi di reato al vaglio del pubblico ministero Stefano Dambruoso e al momento contestate a diverse persone. Un’indagine partita dalle dichiarazioni di una testimone quarantenne, sfociata poi in una serie di intercettazioni, appostamenti, controlli, incroci di informazioni.

Tutti alle feste

Nomi, cognomi, telefoni, locali ’in’, indirizzi di studi professionali, poi le ville. In pienissimo centro storico, sui colli o nell’immediato hinterland bolognese. I luoghi dove materialmente venivano organizzati i ’dopo cena’, con ragazze avvenenti pagate con denaro o polvere bianca in cambio di sesso. "All’uscita del locale – racconta la teste – porta queste persone a casa sua, in (...) e lì si svolgono i festini, dove (...) per 80 euro offre la cocaina o una ragazza che fa trovare già in casa". A quelle nottate, ora ’illuminate’ a giorno dagli inquirenti, vi avrebbero preso parte in tanti e di svariati settori della società. Dal chirurgo plastico al dentista, dall’avvocato al notaio, dall’assicuratore all’imprenditore con la Porsche, dall’agente immobiliare al sindacalista incaricato di "reclutare" le ragazze.

E tra le persone conosciute o semplicemente citate dalla donna, ci sono anche un produttore, due appartenenti alle forze dell’ordine (tra cui un militare in congedo) e un frate "che ha avuto una storia di sesso con (...) e ha partecipato alle feste a casa di (...)". Molti di questi – totalmente estranei e che ora la accusano di non essere attendibile – sono già stati sentiti come persone informate sui fatti per cercare di capire come si sviluppavano i festini con escort e ’neve’ e accertare eventuali profili di responsabilità. Già ascoltate anche una quindicina di donne: escort di professione pagate per trascorrere una serata piccante con uomini facoltosi, ma anche ragazze ’comuni’ alle quali piaceva la bella vita, il regalo di lusso, soprattutto la cocaina.

Minacciata

Oltre alla testimone chiave, altre (4-5) avrebbero confermato molti passaggi riferiti dalla quarantenne. La quale, per quelle informazioni ai carabinieri, ora vive "nel terrore". E ha presentato denuncia nei confronti di un indagato – minacce, violenza privata e intralcio alle indagini – per averla aggredita verbalmente il 28 ottobre in un locale in zona San Vitale.  

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