Bologna, violenza sessuale di gruppo. Un arresto all'Aeroporto Marconi

La polizia ha rintracciato e identificato un 32enne, già condannato per il reato commesso nel 2008

Nel riquadro, Abderrahmane Moussaid

Nel riquadro, Abderrahmane Moussaid

Bologna, 1 dicembre 2018 - Un arresto per violenza sessuale al Marconi di Bologna (VIDEO). Giovedì scorso il personale della Polizia di Stato in servizio all’Ufficio di Frontiera aerea presso l’aeroporto ha rintracciato e identificato un marocchino di 32 anni, Abderrahmane Moussaid. A suo carico pesava una condanna per violenza sessuale di gruppo, legata a due episodi commessi nel 2008 in tra Bologna e provincia: doveva scontare una pena detentiva di cinque anni, otto mesi e sei giorni di reclusione.

Dopo essere sceso da un aereo proveniente da Casablanca, ha consegnato i documenti: oltre al passaporto e a un visto Schengen, gli agenti della polizia di Stato in servizio all'Ufficio di frontiera aerea hanno scoperto che doveva scontare un residuo di pena anche per rapina in concorso e lesioni aggravate.

Dopo avere trascorso i primi nove mesi in carcere, era poi stato espulso con un decreto del Prefetto nel 2011. In settimana il suo rientro a Bologna per fare visita alla madre residente in città. Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato nascosta nel suo portafoglio una lametta spezzata e, in tasca, un vecchio rasoio per cui è stato denunciato per porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

Riscostruendo il suo passato, si è scoperto che nel 2008, nelle notti del 18 e 19 dicembre, insieme a un complice ghanese di 32 anni, fece due delitti analoghi. A Crespellano, in Valsamoggia, e in zona Porta Lame a Bologna avvicinò una prostituta albanese e una romena, le caricò in auto e, facendo uscire l'altro uomo dal bagagliaio, costrinse le due vittime ad avere rapporti sessuali prima di rapinarle. Alla donna albanese portò via anche la fede nuziale, mentre la giovane romena riuscì a scrivere parte della targa della vettura che permise il riconoscimento degli aggressori.

Una volta accertata l’identità del marocchino, è stato condotto in carcere alla Dozza. 

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