Suzy Lee, così nasce una star dell’illustrazione

Marzia Corraini racconta gli esordi dell’artista coreana premio Andersen. "Subito perfetta. E fra le bolognesi oggi spicca Noemi Vola"

Suzy Lee, così nasce una star dell’illustrazione

Suzy Lee, così nasce una star dell’illustrazione

Bologna, 8 marzo 2023 – Come nasce una star dell’illustrazione?

Deve sicuramente avere un grande talento, ma non è di secondaria importanza che qualcuno creda in lei. I due accadimenti si sono trovati sulla stessa strada, nella vita di Suzy Lee, autrice coreana di libri illustrati che l’anno scorso ha vinto l’Oscar per l’editoria dei giovani, il Premio Hans Christian Andersen, come migliore illustratrice. E il suo sogno di illustratrice è diventato realtà, quel giorno del 2001, quando si presentò all’appuntamento con Marzia Corraini alla Fiera del libro per ragazzi, mostrandole la sua tesi di laurea, ’Alice in Wonderland’, che uscì per le edizioni mantovane nel 2002. "Il mio professore – ricorda Suzy Lee, in questi giorni in Fiera – vide il mio lavoro e mi disse di lasciar perdere, ma così innescò in me proprio quella voglia di arrivare". Fino al 19 marzo al MAMbo c’è l’installazione dedicata al suo primo libro.

Signora Corraini, cosa vide quel giorno del 2001 nella tesi di Suzy Lee?

"Il libro di Alice era già perfetto. Lei era molto giovane e vedere una cosa di questo genere è rarissimo, perché spesso si vedono dei talenti, ma si nota che devono ancora costruire delle cose".

Cosa significa perfetto?

"Era appunto la tesi che aveva fatto a Londra e si trattava di un libro che rivedeva Alice in una maniera molto intelligente e assolutamente originale, utilizzando situazioni e tecniche completamente diverse: per cui c’era il disegno, la fotografia, il computer, tutto insieme. Una grande tridimensionalità e l’idea del teatro che è estremamente forte e una serie di citazioni legate alla storia del cinema e dell’arte, così complesse ma inserite come se niente fosse. Complessità e semplicità insieme sono spesso segno di una grande maturità quando si è giovani".

Questo ci racconta che dietro all’illustrazione che lascia il segno c’è una mente complessa.

"Era giovane e probabilmente ha avuto una formazione e una cultura notevole sotto tanti aspetti, conosceva bene la cultura orientale e quella occidentale".

Suzy Lee sente di essere fortunata perché dice che la sua casa editrice non le ha mai imposto nulla.

"Noi nasciamo come galleria d’arte e quindi quando ci siamo avvicinati all’illustrazione abbiamo mantenuto questo rispetto per il progetto dell’artista. Aiutiamo a costruire editorialmente il libro e basta, tanto è vero che i nostri libri, pur se nella stessa collana, hanno forme e misure diverse".

Dopo ’Alice in Wonderland’, come ha trovato la sua strada, l’autrice?

"Come lei stessa spiega, Alice aveva in nuce tutti gli altri libri. Ad esempio questa divisione tra la realtà e la fantasia l’ha ben chiara da sempre. Ogni tanto la gente ci scrive dicendo che abbiamo sbagliato una figura, ma non è così, è proprio lei che sceglie di tagliare una figura per sottolineare l’ingresso nel mondo della fantasia".

Tra le autrici di recente scoperte c’è la bolognese Noemi Vola, classe 1993: cosa le è piaciuto di lei?

"Noemi è una grandissima autrice che ha anche la capacità di disegnare, ma è più importante quello che è lei come testa. Tra i libri che abbiamo scelto di Noemi Vola, L’orso sullo stomaco e Sulla vita sfortunata dei vermi, per me sono libri di filosofia, tratta argomenti particolari con tono leggero ma fondo di tristezza e la risolve attraverso l’ironia".

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