Elezioni comunali Bologna, Galletti: "Lepore non ha posto per i moderati"

L’ex ministro dell’Ambiente, cofondatore di ‘Bologna Civica’: "È sbilanciato a sinistra e scomunica chi alle primarie ha votato la Conti"

Gianluca Galletti, ministro dell’Ambiente dal 2014 al 2018

Gianluca Galletti, ministro dell’Ambiente dal 2014 al 2018

Bologna, 29 giugno 2021 - Vinte le primarie contro Isabella Conti, Matteo Lepore comincia a scegliere i pezzi che comporranno il puzzle della coalizione che lo sosterrà nella sua corsa di candidato sindaco del centrosinistra. "Una cosa mi sembra già emergere con tutta evidenza", commenta Gianluca Galletti, ministro dell’Ambiente dal 2014 al 2018 nei governi di centrosinistra guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, fondatore – insieme con Giancarlo Tonelli – di ‘Bologna Civica’, movimento di centro: "Sabato, in un’intervista, Lepore ha chiarito che i moderati non hanno posto nel Fronte popolare che vuole portare alle elezioni". Non vede possibilità di dialogo? "La sua maggioranza prevede, oltre al Pd, il Movimento Cinque stelle, le Sardine e movimenti di estrema sinistra. Insomma, Lepore tutto fa salvo preoccuparsi di allargare la sua coalizione a chi, alle primarie, non ha votato la sua proposta politica". Come lei. "Io ho votato la Conti, nella convinzione che Bologna, nel dopo Covid, avrà bisogno di unità. Ma...". Ma? "Vedo che Lepore, anziché ampliare i confini della coalizione, fa l’opposto: scomunica chi ha votato la Conti, e integra il M5s nella coalizione che declina a suo piacimento. Insomma, un guazzabuglio in cui ci sta tutto e il contrario di tutto. In queste condizioni, le lezioni morali di chi ritiene di avere imprigionato chi ha votato alle primarie, obbligandolo a votare per Lepore, sono inaccettabili e da rimandare al mittente. A meno che lui stesso non si rimangi le prove di evocazione del Fronte popolare. È lui che cambia le carte del voto delle primarie, ipotizzando una coalizione molto diversa da quella che aveva proposto. Non può fare tutto ciò che vuole". D’altra parte, ha vinto le primarie e sarà il candidato sindaco. "Certo, ma sarà il candidato di un pezzo di città, dalle Sardine ai centri sociali. Gli altri non lo interessano. Non stupisce, quindi, che qualcuno, da Claudio Levorato (presidente di Manutencoop, holding di controllo del gruppo Reekeep, ndr ) a Valentina Marchesini (responsabile Risorse umane di Marchesini Group, gioiello del packaging, ndr ) abbiano espresso con coraggio le proprie idee. Dichiarando, proprio al Carlino , che non voteranno per Lepore". Sia Levorato che la Marchesini non escludono di votare per il candidato del centrodestra. "Levorato e la Marchesini hanno espresso un’opinione precisa, che capisco. E che, secondo me, anche molti moderati bolognesi capiscono". Dopo le primarie, però, tutti hanno assicurato di volere ricucire le ferite e fare fronte comune. Non ci crede? "Finora Lepore non ha fatto nulla per ricucire. Anzi, mi pare abbia fatto il contrario". A questo punto, che direzione prenderà ‘Bologna Civica’? "Con Tonelli abbiamo costituito ‘Bologna Civica’ perché siamo convinti che Bologna, ora più che mai, abbia bisogno di unità e non di divisione". Non dà proprio alcuna chance a Lepore? "L’evocazione del Fronte popolare, da lui ribadita in questi giorni, oltre che essere anacronistica spacca la città. E sono convinto che gran parte dei moderati che alle primarie hanno votato per la Conti credano che Bologna abbia bisogno non di un Fronte popolare, ma di un grande fronte". Lepore, però, vi ha invitato a partecipare alla sua Fabbrica del Programma. Andrete? "Viste le dichiarazioni di questi giorni, il suo mi sembra più che altro un invito di facciata. Serve più chiarezza: mi deve dire con chi e perché mi invita. Se uno mi invita a cena, voglio sapere chi c’è. Non vado a cena con tutti". Dove finiranno, secondo lei, gli oltre diecimila voti conquistati dalla Conti alle primarie? Al centrodestra? "Non ho proprio idea di dove andranno. Non ho la concezione padronale dei voti che altri sembrano avere". Quale dovrà essere, secondo ‘Bologna Civica’, la priorità nell’agenda del futuro sindaco? "Davanti alle sfide che ci aspettano, si dovrà aiutare chi, oggi, ha più bisogno. La lotta alle diseguaglianze e alle povertà è una priorità. Penso a chi sta perdendo il lavoro, alle tante famiglie in difficoltà". Se dovesse dare una ricetta, un consiglio su come fare? "La soluzione non può e non deve essere soltanto assistenziale, cioè intervengo con il reddito di cittadinanza o con gli aiuti della Caritas. Serve una ricetta più complessiva". In pratica? "Bisogna aiutare il mondo economico. Credo che ci sia la necessità di mettere in campo tutte le forze produttive della città: dagli imprenditori ai commercianti, agli artigiani. Bisogna metterli nelle condizioni di produrre ricchezza per il territorio e posti di lavoro per chi ci vive. Così Bologna potrà guardare con fiducia al futuro". Quali, secondo lei, i settori che potranno trainare la ripartenza post pandemia? "Mi sembra che stiamo sottovalutando la potenza di settori come i Big Data, il meteo, la preziosissima presenza manifatturiera. Anche il Comune può giocare un ruolo importante: semplificazione burocratica, infrastrutture, forme di sostegno ai lavoratori che scelgono di venire a vivere a Bologna". Gli ingredienti di questa ricetta ci sono, a suo parere, nelle idee di Lepore? "Oggi mi pare proprio di no. Per il bene di Bologna spero che il centrosinistra voglia aprire un dialogo senza preconcetti con i moderati della città".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro