
di Luca Orsi
"Portare la voce dei moderati in consiglio comunale". È questo l’obiettivo dichiarato di Giorgio Spallone (nella foto), 62 anni, avvocato, già difensore civico del Comune, che sarà numero due nella lista di Forza Italia – dietro la capolista Ilaria Giorgetti – alle elezioni amministrative del 3-4 ottobre.
Avvocato Spallone, perché ha deciso di candidarsi?
"Perché nel panorama politico amministrativo della nostra città è sparita la voce dei moderati. Una categoria politica che, anche a Bologna, ha storicamente avuto un ruolo importante e propositivo".
Lei fa parte della cosiddetta ‘ala cattolica’.
"E l’impegno in prima persona dei cattolici in politica è una chiara indicazione della Dottrina sociale della Chiesa".
Perché la candidatura in Forza Italia?
"Mi è stato proposto, ho riflettuto e ho accettato. FI ha sempre raccolto anime diverse: liberali, cattolici, socialisti, lasciando libertà di coscienza sui temi etici. Ed è ancorata a valori europeisti, moderati".
È iscritto a Forza Italia?
"No, non ho in tasca alcuna tessera. Sarò candidato come civico indipendente".
FI è schiacciata fra Lega e Fratelli d’Italia.
"Sono convinto che proprio per questo ci sia spazio per rilanciare le istanze dei moderati, che non si ritrovano nella polarizzazione che si è creata, a destra come a sinistra. E che magari, delusi o non riconoscendosi in una politica che ormai è conflitto permanente, hanno scelto l’astensione".
Di cosa vorrebbe occuparsi, se eletto?
"Conosco bene la città e cercherò, se sarò eletto, di mettere a frutto la mia esperienza da difensore civico, al servizio dei cittadini. Vorrei occuparmi di welfare, di politiche abitative. Con l’idea che ogni decisione politico amministrativa, su economia, traffico, servizi sociali, urbanistica, deve partire dall’attenzione per le persone".
Il partito le riconoscerà una sua autonomia?
"Mi candido con le mie idee, la mia cultura e le mie opinioni. L’ho fatto presente, e la cosa è stata apprezzata".
Ha citato l’esperienza da difensore civico. Che cosa porterà con sé in Comune?
"La consapevolezza che c’è differenza fra sentire e ascoltare. I cittadini hanno bisogno di essere ascoltati. Solo così potranno vedere l’amministrazione non già come un avversario o, peggio, un nemico. Ma come un interlocutore attento, pronto ad ascoltare i loro problemi e a cercare soluzioni".
Uno dei temi caldi è la sicurezza, il rispetto della legalità. Che cosa ne pensa?
"Che il problema si può affrontare con risultati concreti soltanto se esiste un’autentica volontà politica di farlo".
Lei conosce la macchina amministrativa. Cosa si può fare per farla funzionare meglio?
"Valorizzare e incentivare i dipendenti comunali, risorsa preziosa e imprescindibile per fare ben funzionare la macchina, al di là ogni colore politico".
Fabio Battistini, candidato civico appoggiato dal centrodestra, è indietro nei sondaggi. Può recuperare?
"Ritengo che con uno sforzo da parte di tutti i partiti del centrodestra vi sia possibilità concreta di portare Matteo Lepore al ballottaggio. Ma serve un’autentica coesione della coalizione. Vanno però abbandonati atteggiamenti volti solo a coltivare il proprio orticello se non i propri interessi personali".