Pd, Rizzo Nervo in pole. Idea Galletti per il 2018

Parlamento, il ministro si candiderebbe con i dem

Il sindaco con Paruolo e Rizzo Nervo

Il sindaco con Paruolo e Rizzo Nervo

Bologna, 13 luglio 2017Passano i giorni e il gradimento per una possibile candidatura di Luca Rizzo Nervo alla segreteria del Pd continua a crescere. Le danze per il congresso provinciale di ottobre non sono ancora iniziate ufficialmente, ma le trattative dietro le quinte, gli incontri e i confronti sono partiti con ampio anticipo. E, per il momento, danno la candidatura di Rizzo Nervo come qualcosa di più di una semplice suggestione. Certo, prima che l’assessore rompa gli indugi bisogna che molte tessere finiscano al loro posto. Prima fra tutte, la sicurezza di un appoggio ampio e trasversale dentro il partito, che eviti pericolosi salti nel buio al titolare del Welfare di Palazzo d’Accursio. Rizzo Nervo, dalla sua, ha una ‘qualità’: è vicino a Renzi, avendolo sostenuto nell’ultimo congresso, ma non troppo, visto che fino a qualche anno fa era tra i pochi civatiani presenti sotto le Due Torri. In più, grazie al suo lavoro da amministratore, ha buoni rapporti con tutte le anime del partito. Insomma, la sua candidatura garantirebbe un segnale di ‘svolta tranquilla’ – Rizzo Nervo non proviene dalla tradizione del Pci-Pds-Ds – all’interno della federazione un tempo più ortodossa d’Italia.

Perché questa svolta avvenga, però, è necessario che sul suo nome ci sia il consenso non solo dei ‘turbo-renziani’, ma anche di una parte del Pd che nel 2015 sostenne la candidatura di Critelli e, più recentemente, quella di Orlando al congresso nazionale. I riflettori sono puntati sul sindaco Virginio Merola e sul deputato Andrea De Maria, due nomi in grado di spostare decisamente gli equilibri in un senso o nell’altro e tra i quali c’è da tempo una forte intesa.

Un esempio lo si è avuto ieri. Il consigliere regionale dem Giuseppe Paruolo, renziano, ha proposto di rivedere il progetto dell’interramento della linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore (per poter inserire il doppio binario nel tratto urbano) e di destinare i fondi fin qui stanziati al raddoppio della tratta che collega le Roveri con Budrio. “Cosa ne pensano i candidati alla segreteria del Pd provinciale, visto che il congresso è alle porte?” ha chiesto Paruolo. Una mossa a cui due fedelissimi del sindaco e di De Maria – il capogruppo dem in Comune, Claudio Mazzanti, e la consigliera Loretta Bittini – hanno risposto a muso durissimo. “È inaccettabile sovrapporre il congresso del partito a scelte amministrative – ha detto Bittini –. Credo che si debba andare avanti e non perdere i finanziamenti”. Ancora più deciso Mazzanti: “Quello di Paruolo è un modo di porsi da Prima Repubblica, anzi peggio. Capisco che preferisca parlare della ex Veneta invece che discutere di come siamo messi dopo il governo Renzi e del fatto che abbiamo perso tre campagne elettorali in due anni”.

Segno che l’intesa Merola-De Maria regge e guarda con interesse anche al congresso. Per De Maria si riparte dal segretario uscente, cioè Critelli, ma la partita è aperta, soprattutto se in campo dovesse scendere un uomo di fiducia del sindaco come Rizzo Nervo. Ed è una partita che si intreccia con due appuntamenti politico-elettorali futuri, per i quali però le basi si gettano adesso. Il nuovo segretario del Pd, infatti, dovrà gestire il dopo-Merola nel 2021 (con Lepore in pole per la successione, in particolare se sarà segretario Rizzo Nervo) e, soprattutto, le candidature in Parlamento nel 2018. E qui è possibile che si creino intese e alleanze inedite. Anche perché all’orizzonte c’è un altro elemento destinato a scompaginare gli equilibri dem. Alle prossime elezioni politiche, nelle liste Pd, potrebbe trovare posto un nome di peso. Quello del ministro dell’Ambiente, centrista, che già accarezzò la candidatura a sindaco per il centrosinistra nel 2016, al posto di Merola, e che ora potrebbe correre con il partito di Renzi.

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