"Siamo sempre stati davanti ai neroverdi"

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Alzare il livello delle prestazioni. Sfruttare gli errori altrui ("dal momento che gli altri sfruttano i nostri..."). Conservare equilibrio mentale. Considerare il Sassuolo alla stregua di un concorrente diretto. E non smettere di credere che a maggio sarà colonna sinistra. Nel vademecum di Mihajlovic per provare a dare un calcio alla crisi ieri l’obiettivo più concreto era sottinteso: interrompere la striscia di sconfitte. In fondo oggi pomeriggio al Mapei Stadium basterebbe questo, dopo i tre scivoloni con Fiorentina, Torino e Juve, per approcciarsi a un Natale sereno. Non solo: pareggiando, o addirittura battendo il Sassuolo, sarebbe un Natale da record considerato che da quando esiste la serie A a 20 squadre i rossoblù non hanno mai conquistato più di 24 punti nel girone d’andata. In ogni caso Bologna-Sassuolo è un derby recente, ma non privo di dibattito. Sinisa, che legge assiduamente i giornali, ieri in sala stampa ha alzato la mano per dire la sua. "In questi anni il Sassuolo è sempre stato considerato un punto di riferimento e giustamente avete scritto che ci è arrivato quasi sempre davanti – ha detto il tecnico rivolto ai giornalisti –. Quest’anno invece ci è sempre stato dietro e ci ha agganciato solo adesso". Guanto di sfida in stile Mihajlovic, coraggioso fino all’autolesionismo. Meglio, se proprio non si deve piangere, almeno ragionare sul latte versato. "Quest’anno abbiamo alzato il nostro obiettivo – spiega il tecnico –. Se prima per salvarsi con largo anticipo bastava andare ai cento all’ora adesso questo non basta più e lo stiamo vedendo sulla nostra pelle. Dobbiamo alzare il livello".

E applicare una legge della vita: "Se vogliamo ottenere qualcosa in più dobbiamo dare qualcosa in più. La strada è ancora lunga ma in noi c’è l’ambizione di chi sa di poter arrivare dove ci siamo prefissati. Adesso siamo finiti nella colonna destra della classifica, ma se vinciamo torniamo a sinistra". Gary Medel, seduto al suo fianco, sogna di dirigersi altrove: "Questo è un gruppo fantastico e stiamo tutti lavorando per riuscire ad andare in Europa". Intanto oggi tocca andare al Mapei Stadium e provare a sfangarla contro un attacco di lusso. Ma il Pitbull, a 34 anni, da difensore centrale evidentemente ci ha preso gusto: "Giocando in questo ruolo posso allungarmi la carriera: magari gioco fino a quarant’anni...". Di sicuro ha smesso di giocare a fare il rissaiolo con Mihajlovic, come gli accadde a Lecce, alla vigilia del Natale di due anni fa. "Non vale, io allora ero mezzo morto", scherza Sinisa. "E infatti oggi mica lo rifarei", è la replica del Pitbull. Un pensiero del tecnico per Barrow, che oggi potrebbe rifiatare in panchina: "Non sono contento del suo rendimento, ma non lo è nemmeno lui". Poi in alto i calici, con panettone e spumante portati dall’ad Fenucci. "Buon Natale a tutti, specie a chi soffre", dice Sinisa. Perché la sofferenza vera va ben oltre un filotto di sconfitte.

Massimo Vitali

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