Il commento. Anche Thiago sulle orme di Bernardini

Il popolo rossoblù segue con fervore il cammino di SanThiago con Thiago Motta come guida. La fede nel tecnico italo-brasiliano cresce, alimentando la speranza di un ritorno glorioso in Europa.

Tassi

Il cammino di SanThiago brulica di nuovi pellegrini. A cinque giornate dal santuario della Champions il popolo rossoblù dimostra la sua fede con festose spedizioni al seguito del Bologna di Thiago Motta.

Ora tutti credono alle virtù taumaturgiche del tecnico italo-brasiliano, al suo calcio fluido e avvolgente, a una logica di gruppo capace di spiazzare ogni volta i critici e il grande pubblico. Di Thiago ci si fida e basta. Bologna sta maturando un atteggiamento che somiglia a una mistica devozione nei confronti del leader, un atto di fede nei dogmi di un allenatore che chiama in causa ogni volta valori importanti come il lavoro, la dedizione, il concetto di squadra e il merito conquistato sul campo.

Se il Bologna conquisterà la Champions, l’impresa di Motta e dei suoi giocatori sarà paragonabile a uno scudetto. Non solo per il salto in classifica che ci riporta a sessant’anni fa. Ma per la sensazione di contagiosa euforia che percorre la città, per i colori rossoblù che invadono le vetrine e i monumenti simbolo di Bologna. Per la sana voglia di riguadagnare una dimensione europea, che era l’habitat naturale dello squadrone capace di far tremare il mondo.

Bologna ha oggi una sana febbre calcistica che ci riporta ai tempi di Bernardini e alla sua squadra che giocava come in paradiso. Chi, qualche mese fa, azzardava un accostamento tra la squadra dello scudetto e quella di oggi (come il bravo collega Alberto Bortolotti ) era considerato alla stregua di un sognatore, di un visionario. Invece quella felice intuizione oggi è una realtà e una prospettiva storica concreta. Perché Motta non solo è molto vicino alla personalità del Dottor Pedata (o Dottor Sottile) Fulvio Bernardini.

Ma perché il Bologna del ‘64 come quello di oggi, è in grado di accendere i fuochi della passione e della speranza, dispensando un calcio che sa di nuovo Vangelo.

E a proposito di scudetto, se Thiago decidesse di restare da queste parti, non porrei limiti alla Provvidenza.

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