Vittoria rossoblù, storia di una (possibile) svolta

Tre minuti per cambiare la stagione. Forse. Sicuramente i tre minuti contro la Fiorentina cambiano il presente e cambiano, anzi stravolgono l'umore nel pianeta Bologna tornato a esultare per una vittoria. Ci sono voluti sei turni di campionato e l'esonero di Mihajlovic per spremere qualcosa di veramente buono da un gruppo su cui la dirigenza è convinta di non sbagliarsi.  Questa squadra vale più dei punti che ha, disse l'ad Fenucci per argomentare il cambio in panchina. A Thiago Motta l'ardua sentenza. Già, perché il successo contro i viola va preso con le pinze del relativismo: è un risultato figlio di una settimana straordinaria, cioè fuori dalla normalità, con un Vigiani splendido supplente capace di caricare una classe che pareva dormire sui banchi. Esaurita la scarica adrenalinica da ribaltone, si apre l'era Thiago ed è qui che si misurerà realmente il valore di questa rosa. Perché all'ex centrocampista dell'Inter piace giocare, crede in un calcio propositivo, promette grandi cose. Vediamo se cambiano il sarto, la stoffa acquista più valore. Intanto alcuni pezzi si sono rivalutati. Su tutti Barrow, uscito dal letargo con il gol del pareggio. Se davvero Musa ha ritrovato l'ispirazione, allora ci si può divertire. Soprattutto in coppia con l'Arnautovic di questo inizio di stagione: sei gol in sei giornate. Sembra il titolo di una commedia e, invece, è realtà. Il Bologna ha uno dei centravanti più forti del campionato, al momento il più prolifico. Dategli un pallone buono e vi risolleverà il mondo. Gliene ha dato uno buonissimo Kasius, tornato a graffiare con i suoi assist. E tra i rivalutati di ieri, ci mettiamo - perché no - anche Aebischer, passato da desaparecido a preziosa diga. Tutte valutazioni, va detto, fatte  al netto di una Fiorentina davvero brutta. Ora, palla a Thiago per dimostrare che questo Bologna sia davvero bello.

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