di Massimo Selleri La retrocessione in serie A2 della Fortitudo è il primo vero fallimento sportivo di questa nuova società che ha comunque al suo attivo una ripartenza dalla serie B nel 2013, due promozioni e la salvezza ottenuta l’anno scorso. Quest’anno il miracolo non è riuscito e per ironia della sorte tutto quello che è stato fatto di buono è stato cancellato da un’annata non facile, nella quale sono stati commessi tanti errori, ma le contestazioni portate avanti dai tifosi e che hanno avuto come obiettivo il presidente Christian Pavani e Gianluca Muratori, per anni il vero polmone finanziario che ha tenuto in piedi il club, risultano essere forse comprensibili per il dispiacere del momento, ma quantomeno ingenerose per quello che hanno fatto. Senza il loro lavoro di ricucitura di un mondo frantumato probabilmente oggi si avrebbero due o tre realtà in giro per i campionati minori, tutte con la pretesa di portare avanti la storia dell’Aquila. Quest’anno il problema è stato di natura economica e lo stesso club ha avviato una procedura per la ristrutturazione del debito con l’erario. IL DEBITO A oggi questa procedura è sotto la stretta osservazione dell’Agenzia delle Entrate e poi una volta ottenuto il via libera del ’fisco’ andrà depositata in tribunale. Fino ad allora i vertici della società e del consorzio che ne detiene l’intera proprietà non saranno avvicendati, poi una volta scontato e rateizzato questo debito si procederà alla loro sostituzione. IL DOMANI L’ipotesi che va per la maggiore è quella della stessa persona per le due presidenze. In queste ore per il dopo ’Pavani-Melloni’ sta diventato calda la candidatura del bolognese Giovanni Tamburini, attuale presidente della Banca di Imola e ex presidente del consorzio della Bonifica Renana e molto vicino ad alcune realtà che fanno la parte del leone all’interno del consorzio. Tra l’altro il percorso avviato per ...
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