ALESSANDRO GALLO
Fortitudo

Fortitudo Bologna, linea dura: congelati gli stipendi

Lettera del presidente Pavani ai giocatori: si dice tradito per l’atteggiamento che non appartiene al club. Venerdì sfida salvezza con Reggio

La Fortitudo all’Unipol Arena (Schicchi)

La Fortitudo all’Unipol Arena (Schicchi)

Bologna, 18 marzo 2021 - Stipendi congelati in Fortitudo fino a nuova disposizione. La società e il suo presidente, Christian Pavani, scelgono la linea dura alla vigilia del confronto con Reggio Emilia. Quasi uno spareggio dal momento che, entrambi i club (con Trento, Cantù e Varese) occupano l’ultima posizione in serie A. Pavani, che nei giorni scorsi aveva parlato con i giocatori, ha inviato una lettera, spiegando in termini diretti il suo disappunto e la sua amarezza. E il concetto di sentirsi tradito non tanto dai risultati – quattro sconfitte nelle ultime cinque uscite –, ma da un atteggiamento e un approccio che non vede in linea con la storia e lo spirito del club.

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"Da oggi – si legge nella lettera inviata ai giocatori – gli stipendi sono sospesi". Pavani aggiunge, riferendosi ai singoli, che sarebbe un errore pensare che le responsabilità siano solo di altri. E, da questo punto di vista, la lettera è un invito a una presa di coscienza da parte di un gruppo che contro Brindisi in casa e poi domenica, a Treviso, nell’ultimo quarto, ha destato più di una responsabilità. Non ci saranno altre comunicazioni dirette e il presidente non seguirà direttamente le ultime gare. Domani, all’Unipol Arena, il confronto con Reggio Emilia, che all’andata vinse in volata, con il solito blackout dell’Aquila. Il presidente, ma anche la società, si aspettano un cambio di direzione. Gianluca Muratori, che della Fortitudo è stato presidente, numero uno della Fondazione e tuttora ha una quota importante all’interno della Fondazione, condivide la scelta di Pavani. "Credo che quando si gioca si debba avere una dignità che ultimamente non si è vista. Christian che è il presidente ma, come noi, anche un tifoso, ha preso una strada in stile e spirito Fortitudo".

Serviva una scossa, un’altra, dopo il cambio di allenatore nei mesi scorsi. La scelta è stata quella di toccare l’aspetto economico. "E’ una decisione che avrei preso anche prima – spiega Muratori –. Si può perdere, si possono sbagliare tiri e conclusioni. Non abbiamo mai obiettato nulla su questo. Ma l’impegno non deve mai venire meno e questo ci ha fatto arrabbiare. Come Fondazione, come società, sono stati affrontati sforzi notevoli perché la pandemia, da un anno a questa parte, ha azzerato la voce incassi. Senza che lo Stato si occupasse delle società di pallacanestro. In bilancio la Fortitudo si è ritrovata con un milione e 600 mila euro in meno. Eppure abbiamo fatto sacrifici, sforzi. E gli stipendi sono stati regolarmente corrisposti. Credo che la decisione sia stata presa in modo propositivo, per scuotere la squadra e invitarla a un atteggiamento differente. Non so cosa accadrà domani. So che, senza il nostro pubblico, mancano una spinta e un calore che rendono unica questa società. Se l’assenza di incassi legati al botteghino è un problema di tutti i club – uno dei quali è saltato – l’atmosfera che i nostri tifosi riescono a creare è unica". Dà un’occhiata anche al futuro, Muratori. "Alla fine di ogni anno valutiamo, ma da parte del mio gruppo non c’è l’idea di un disimpegno". Domani la gara che deve dare delle risposte. Reggio Emilia ha scelto la strada del cambio della guida tecnica, via Martino per Caja, la Fortitudo, che ci è già passata, prova un altro percorso. E anche la Fossa dei Leoni, che non può assistere alle partite, in un comunicato, nel quale si evidenziano le responsabilità sia della dirigenza sia dei giocatori, chiede un atteggiamento differente a chi va in campo. O far vedere il proprio temperamento, oppure a farsi da parte.

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