Bologna fc, Motta va di fretta e pretende conferme

Il doppio successo tra Coppa Italia e campionato ha rasserenato l’ambiente. Ma oggi il tecnico deve rinunciare a Schouten e Arnautovic

Bologna, 31 ottobre 2022 - Diceva l’altro ieri Thiago Motta di non avere idea di quanto il Bologna sia già una squadra a sua immagine e somiglianza, "perché alleno un gruppo che può e deve migliorare in tutto e che non deve arrestarsi nel suo processo di crescita".

Thiago Motta a Casteldebole
Thiago Motta a Casteldebole

Work in progress, cantiere aperto, orizzonti ancora da definire: ma col decisivo conforto dei primi risultati, che nel calcio sono sempre la medicina più efficace. La prova che il Bologna di Thiago non sia più la squadra confusa e a caccia di un’identità delle prime quattro partite deve però arrivare al Brianteo, la casa del Monza a cui Berlusconi e Galliani hanno appena cambiato nome in U-Power Stadium, dove il Bologna non mette piede da ventotto anni: stagione 1994-95, serie C, vittoria per 1-0 con un gol di Fasce.

I gol nel Bologna è deputato a farli Marko Arnautovic, che dopo una settimana di allenamenti saltati, o a mezzo servizio, non è nemmeno salito sul treno per Milano. Affrontare il Monza senza il capocannoniere non è un dettaglio. Anche doversi privare di un altro pilastro come Schouten, escluso dalla lista dei convocati per il ripresentarsi di un ‘vecchio’ malanno che gli ha già fatto saltare tre partite di fila, non è il massimo della vita. Ergo: in difesa l’unica variazione rispetto alla vittoria col Lecce è il ritorno da titolare di Soumaoro al posto dell’infortunato Bonifazi, mentre in mezzo e davanti tocca a Ferguson e Zirkzee, puntelli del mercato che adesso finalmente hanno un senso. Stanotte tocca tuttavia che un senso ce l’abbia tutto il Bologna, sotto gli occhi di un Joey Saputo che torna a vedere la sua creatura dal vivo e che non vorrebbe sfigurare di fronte a un presidente che ha fatto la storia del calcio come Silvio Berlusconi. Monza-Bologna è anche la ‘reunion’ tra due che oggi si sfidano dalle rispettive panchine, ma che nel 2008-2009 erano compagni di squadra nel Genoa forgiato da Gian Piero Gasperini. Essendo la notte di Halloween si tratta di capire chi, tra Motta e Palladino, farà lo scherzetto a chi. Quarant’anni il tecnico del Bologna, trentotto il pilota del Monza, i due sono planati sulle rispettive panchine a ventiquattr’ore di distanza. Il Bologna, dopo il breve interregno di Luca Vigiani, ha affidato la panchina a Motta il 12 settembre, i brianzoli hanno fatto altrettanto con Palladino il giorno dopo.

Nota a margine: anche Palladino, come Vigiani, fino al giorno prima guidava la Primavera. Dopodiché Palladino ha bisogno di ritrovarsi, perché dopo un filotto di tre vittorie sono arrivati i ko con Empoli e Milan. Thiago invece è partito malissimo (un punto in 4 partite), salvo poi risollevarsi sette giorni fa col Lecce. Appaiate a 10 punti, Bologna e Monza hanno bisogno di capire che cosa vorranno fare da grandi.

 

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