Orsolini si regala un 2023 da re d’Italia

In questo primo scorcio d’annata nessun azzurro in Europa è stato capace di realizzare cinque reti come il numero 7 di Thiago Motta

Orsolini si regala un 2023 da re d’Italia

Orsolini si regala un 2023 da re d’Italia

di Massimo Vitali

Se ci fosse un motore di ricerca rossoblù il nome più citato, insieme a quello di Thiago Motta, da un po’ di tempo a questa parte sarebbe quello di Riccardo Orsolini. Del resto i due viaggiano in coppia.

Non a caso i suoi 7 gol Orsolini li ha segnati tutti nella fulgida gestione Motta. E ci si può domandare all’infinito se siano stati i gol di Orsolini a trascinare in alto il Bologna di Motta o se viceversa sia stato l’impianto di gioco che Motta ha dato al Bologna ad esaltare le caratteristiche dell’Orso ritrovato: ma sarebbe solo una tentazione marzullesca.

La sostanza è che in questo inizio di 2023 nessun calciatore italiano impegnato nei cinque massimi campionati europei ha segnato più delle 5 reti che ha messo a referto Orsolini.

Quando ieri hanno chiesto a Motta se cotanto rendimento giustifichi il ritorno di Orsolini in azzurro (sì che lo giustifica, a nostro avviso) Thiago si è trincerato dietro la diplomazia, che nel suo caso è rispetto assoluto per il lavoro del collega Mancini: "E’ una domanda da fare all’allenatore della nazionale. Posso solo dire che noi cercheremo in tutti i modi di aiutare Riccardo a migliorarsi: dipende tutto da lui".

Ma è vero anche il contrario: mai come adesso il Bologna dipende dalle giocate di Orsolini. Lo sa bene proprio il Torino, che la scorsa estate era arrivato a mettere sul piatto una decina di milioni per strappare l’Orso alla riserva protetta di Casteldebole: offerta respinta al mittente.

Resta il fatto che Orsolini per il Toro resta un chiodo fisso e lui negli anni ha ricambiato così tanta attenzione a suon di giocate decisive, spesso fatali per i granata.

Nei suoi 7 precedenti col Torino il ragazzo di Ascoli ha segnato 3 reti (l’ultima lo scorso 6 novembre, nella gara terminata sul 2-1 per i rossoblù in rimonta): solo a Sassuolo e Sampdoria, punite ciascuna con 4 reti, in carriera ha dato più dispiaceri.

E il primo acuto non si scorda mai, anche perché avvenne proprio sul campo del Torino. Era il 16 marzo 2019 e quello era il Bologna tracimante del primo Mihajlovic. Passati in svantaggio per via dell’autorete di Pulgar i rossoblù rimontarono grazie alle reti di Poli, dello stesso Pulgar (su rigore) e di Orsolini, baciato dall’assist di Palacio, prima del 2-3 firmato da Izzo.

Quello era l’Orsolini che nell’anno solare 2019 avrebbe centrato il record dei 10 gol in campionato. Quattro anni dopo, con 5 reti all’attivo, in questo avvio di 2023 Orso è già a metà dell’opera e siamo solo a marzo. La somma di questi exploit fa sì che Orsolini da tempo sia diventato l’attaccante più prolifico dell’era Saputo: in classifica comanda lui con 42 reti (in 173 partite), seguito a debita distanza da Mattia Destro, fermo a quota 29 reti (in 112 gare).

Vuoi non allungare, ma soprattutto adeguare, il contratto a uno così incisivo? E qui comincia l’altra partita, che il Bologna e Orsolini giocano da Natale.

La fumata bianca, che sembra sempre a un passo, fin qui non c’è stata. Poiché il contratto in essere scade nel 2024 c’è ancora tutto il tempo per trovare l’intesa. Ma intanto ad ogni zampata l’Orso accresce la sua forza contrattuale.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro