Bologna, il premio Coni a Lorenzo Sani

Il giornalista ha scritto il libro 'Vale ancora tutto', dedicato al mondo del basket

Lorenzo Sani

Lorenzo Sani

Bologna, 13 settembre 2018 – Il premio Coni, per la sezione narrativa, a Lorenzo Sani, giornalista e inviato de il Resto del Carlino, oggi in pensione, per il volume “Vale ancora tutto”, scritto per la casa editrice Minerva. Un premio prestigioso per una penna, quella di Lorenzo Sani, classe 1958, che ha seguito un paio di Olimpiadi, Mondiali ed Europei, con un pallone da basket nella valigia.

Il pallone in realtà è solo virtuale, ma la passione, la competenza e la verve di Lorenzo Sani, verso il mondo dei canestri è tangibile, solida. Giornalista di razza, Lorenzo è andato alla riscoperta di episodi del passato o anche più recenti, quasi passati in secondo piano, quasi dimenticati. Sani ha avuto un doppio merito: riportare all’attenzione dei più personaggi apparentemente secondari e regalarli al grande pubblico. Ha avuto il grande merito, in un viaggio lungo 320 pagine, di farci rivivere uno spaccato dei canestri dagli anni Settanta in poi. Dalle imprese di “Ciccio” Cantergiani, finto inviato bolognese, che prima gioca un uno contro uno con Sugar Ray Richardson, poi in una competizione internazionale si mette a parlare con il grande Lou Carnesecca, ai derby toscani. Dalla scomparsa ancora avvolta da tanti lati oscuri di Fessor Leonard all’anno che Connie Hawkins trascorse a Bologna, fingendo di giocare per la Fortitudo che lo tagliò all’ultimo. Non c’era internet, il mondo non era globale e il “Falco” visse un anno a Bologna, senza che a casa sua capissero nulla. In mezzo a questi, Stefano Attruia e Pondexter. E pure l’angelo che doveva discendere dal cielo dopo uno scudetto Fortitudo mai arrivato.

Storie suggestive e coinvolgenti. Storie di basket. Ecco perché il premio Coni conquistato da Lorenzo Sani vale doppio per gli appassionati dei canestri. Perché Lorenzo Sani (che ha al suo attivo anche un giallo, ambientato, indovinate un po’, nel mondo dei canestri) è già al lavoro con “Il viaggio”. Un altro sguardo verso il basket magari dimenticato. Ma da ricordare. E Lorenzo Sani, in questo, non ha rivali.

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