Saputo e Commisso, è il derby dei due mondi

L’italo-canadese del Bologna è partito dalla B, ma è più avanti su stadio e risultati tecnici. Il calabrese ha regalato Ribery alla Fiorentina

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di Marcello Giordano

Uno è alla sesta stagione al comando del club, l’altro solo alla seconda. Classifica alla mano, il secondo insegue con voglia di bruciare le tappe e tentare il sorpasso. Ma il primo ha dovuto fare i conti con debiti, con un club ereditato in serie B e senza giocatori di proprietà. E, per ora, la missione di entrambi è arrivare alla quota salvezza, per poi provare a programmare un futuro di livello più alto.

E’ questo il riassunto della sfida nella sfida che si disputerà nel derby dell’appennino di scena domani al Dall’Ara: tra Bologna e Fiorentina, certo, ma pure tra Joey Saputo, il patron canadese rossoblù, e Rocco Commisso, statunitense, entrambi di chiarissime origini italiane. La Fiorentina, secondo le ultime classifiche di Forbes, rappresenta la quarta proprietà più ricca d’Italia, con i 7,2 miliardi di patrimonio del suo patron, nativo di Gioiosa Ionica, fondatore di Mediacom e proprietario dei Cosmos di New York, dove raggiunse il padre falegname a 12 anni. Il Bologna segue al quinto posto, con i 5,7 miliardi della famiglia Saputo, che sbarcò invece in Canada, dove Joey è proprietario della squadra del Montreal, grazie anche a un impero familiare basato su latticini e trasporti. A livello europeo, Fiorentina e Bologna, grazie ai loro proprietari, risultano al 12° e 14° posto nella classifica dei club più ricchi. Ma ad oggi, Bologna e Fiorentina scendono in campo per obiettivi differenti, nonostante la ricchezza dei loro proprietari. La salvezza aritmetica è il principale obiettivo, mentre fuori dal campo si giocano partite decisive per il futuro dei due club.

Ha già un centro tecnico di proprietà il Bologna, che ha investito 15 milioni di euro sul Niccolò Galli di Casteldebole. Ha posto la prima pietra di un centro da oltre 70 milioni di euro preventivati la proprietà viola. Sono ore che precedono il deposito del progetto di restyling del Dall’Ara, in casa rossoblù, con tanto di costruzione di stadio temporaneo che poi rimarrà come sede di settore giovanile e femminile. Opera da 100 milioni di euro, di cui 60 finanziati da Saputo. Il tutto mentre dal Governo è arrivata notizia che il Franchi risulti impianto la cui ristrutturazione sarà finanziata con i denari del recovery fund, per 95 milioni, ma senza accordo di convenzione a favore del club, come invece è il caso del Dall’Ara (per 40 anni). Sono partiti da basi diverse, il Bologna di Saputo e la Fiorentina di Commisso. Anche per questo i viola si sono potuti permettere l’acquisto di grandi firme, come Ribery e Bonaventura, al netto comunque della cessione di Chiesa, patrimonio viola. Il Bologna, invece, dopo la promozione in serie A del 2015, aveva la miseria di 8 giocatori di proprietà.

Il Bologna precede la Fiorentina in classifica e vede nel derby la possibilità di chiudere i giochi. I viola inseguono e non possono permettersi passi falsi in una stagione soffertissima. Entrambe hanno la voglia di puntare in alto, in chiave futura. Ma c’è un presente da declinare che per entrambe ha il volto dei giovani, specie in chiave mercato: Tomiyasu, Svanberg, Orsolini le facce da copertina del Bologna, Vlahovic è l’uomo delle meraviglie viola: i rossoblù lo avevano cercato in estate.

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