Sistema inattaccabile. Serve un altro Lewis, ma Motta non cambia

Ferguson è unico, ma il tecnico a Roma non ribalterà i suoi principi. Anche Moro nella lista di chi può prendere il posto dello scozzese. .

Serve un altro Lewis, ma Motta non cambia

Serve un altro Lewis, ma Motta non cambia

Dovrà cambiare forzatamente un interprete a centrocampo, Thiago Motta, a causa dell’infortunio e dall’operazione al ginocchio di Lewis Ferguson. Quello che non cambierà è il sistema. "Saelemaekers può giocare anche trequartista o dentro il campo", disse Thiago a inizio stagione. Da allora, però sono cambiate tante cose e in un Bologna che sta riscrivendo la storia e in piena corsa per la Champions e il ritorno in Europa, Saelemaekers è diventato nei piani di Thiago l’esterno sinistro d’attacco e giocatore con spiccate doti di inventiva nella metà campo offensiva, nonostante la capacità di abbinare quantità e fase difensiva.

Morale: impiegare Saelemaekers al posto di Ferguson, significherebbe passare al 4-2-3-1. Il tutto con un Bologna che ha invece trovato la quadra non rinunciando mai a tre centrocampisti: Freuler davanti alla difesa, Aebischer da interno e Ferguson a tutto campo.

A Freuler e Aebischer, salvo sorprese, specie con l’assenza di Ferguson, Motta a Roma non rinuncerà. E data l’intenzione di non voler cambiare impianto, ecco che a sostituire lo scozzese dovrebbe essere uno tra Fabbian e Urbanski. Sono stati loro i più provati negli ultimi giorni. La scelta dipenderà dalle caratteristiche tecniche che il tecnico riterrà necessarie, in base alla partita che ha in mente di dover fare e che possa svilupparsi.

Fabbian, ad esempio, è per caratteristiche più simile a Ferguson: impatto fisico, capacità di inserimento, gol in canna e un’attitudine migliore in fase di non possesso per la battaglia.

Qualità che potrebbero far pendere l’ago della bilancia in suo favore. Al contempo, però, è quello che più di tutti ha dimostrato di saper incidere entrando a partita in corso, con i gol vittoria su Cagliari ed Empoli.

E Thiago pensa alle partite sui 90 minuti, con i cambi, non basandole esclusivamente sull’undici titolare da modificare in base allo svolgimento. Urbanski è più offensivo, più tecnico, offre più proiezione e ragionamento, sulla carta, se la partita dovesse svilupparsi con una supremazia territoriale dei rossoblù: ma questo non è certo.

Insomma, il ballottaggio è aperto, anche perché è un fatto che il polacco abbia conquistato spazio e considerazione a prescindere da ciò che è accaduto a Ferguson. C’è una terza carta, che Motta potrebbe giocarsi, e che è stata provata nella giornata di ieri: Moro. Thiago lo schierò all’andata, proprio contro la Roma, e il croato lo ripagò anche con il gol.

Per caratteristiche è una via di mezzo tra Urbanski e Fabbian. Meno passo, più ragionatore, ha tiro da fuori e capacità di verticalizzare e di palleggio che tornarono utili contro la Roma di Mou, votata a lasciare palla per provare a ripartire. Ma con De Rossi i giallorossi hanno cambiato pelle.

Non la cambierà il Bologna, che cercherà di giocarsela, per tentare l’impresa e la fuga, sapendo che non perdere le lascerebbe il vantaggio negli scontri diretti. E con 5 giornate che rimarranno dopo il big match, non è un dettaglio.

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